Eccellenza Signor Prefetto, Dott. Giuseppe Caruso,
Signor Sindaco, On. Diego Cammarata,
Signor Presidente della Provincia,
On. Giovanni Avanti,
Signor Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana,
On. Francesco Cascio,
Gentili e distinte Autorità civili e militari,
Rappresentanti tutti delle Istituzioni.
Ritorno in questa amatissima Città di Palermo dopo le celebrazioni svoltesi nella Basilica Vaticana nel corso delle quali il Santo Padre mi ha insignito della Porpora chiamandomi a far parte del Collegio Cardinalizio.
Sono stati momenti vissuti con una particolare carica spirituale, direi unica ed irripetibile.
Permettete di esprimervi i miei più sentiti ringraziamenti per questa prima accoglienza che avete avuto la bontà di manifestarmi dandomi una rinnovata testimonianza della stima e della deferenza che riservate alla Chiesa ed alla mia persona. E permettetemi ugualmente di rivelarvi l’emozione di questo momento: faccio ritorno in questa Arcidiocesi che dal Santo Padre è stata confidata alle mie cure pastorali carico di un più gravoso compito e di una più alta responsabilità, da lui stesso consegnatami sabato scorso.
L’elevazione alla Porpora cardinalizia mi associa più strettamente al ministero illuminato e illuminante del Successore di Pietro, il Papa Benedetto XVI. Così Sua Santità mi pone ancora una volta nella responsabilità di contribuire in prima persona, anche pagandone il prezzo, affinché la Chiesa possa responsabilmente compiere la missione affidatagli dal Signore di portare il Vangelo a tutte le creature, e costruire il Regno di Dio in mezzo agli uomini, e perché possa, nello stesso tempo, dialogare in modo sereno e costruttivo con il mondo contemporaneo, con tutta la peculiarità della sua opera in campo educativo, culturale, sociale.
La vostra presenza qui rende ancora una volta testimonianza di come, specie in questa nostra amata terra di Sicilia, ci ritroviamo partecipi nel promuovere il bene comune e, secondo le specificità proprie di ciascuna delle Istituzioni, impegnati nella costruzione di una civiltà di maggiore giustizia e di autentica promozione umana, di cui, specie negli attuali momenti travagliati da profonde crisi economiche, sociali ed umane, tutti sentiamo particolare bisogno.
Con le vostre parole avete rappresentato quegli intenti di mutuo dialogo e reciproca collaborazione che vogliamo siano le condizioni indispensabili per far sì che la nostra gente possa guardare al futuro attraverso i segni di speranza che tutti noi dovremmo essere in grado di dare, negli ambiti delle nostre responsabilità.
L’aspirazione al medesimo bene, come pure l’essere partecipi della vitalità della nostra amata Sicilia, così ben visibilizzata nella recente Visita Pastorale di Sua Santità a Palermo, il 3 ottobre scorso, ci guidino con concordia di spiriti, mentre il Signore voglia benedire desideri, sforzi, impegni concreti che mostrino ancora una volta il vero volto della nostra Terra.
Tutto questo deporremo fra poco dinanzi all’altare del Signore. Il nostro avviarci insieme in Cattedrale sia espressione di quanto ci siamo comunicati con le parole e con il reciproco scambio di sentimenti.