Indirizzo augurale del Vicario Generale
all’inizio della Celebrazione Eucaristica
28 marzo 2018
Eccellenza Reverendissima, Carissimi fratelli e sorelle,
pochi giorni ci separano ormai dalla celebrazione annuale della Pasqua del Signore e come di consuetudine quest’occasione ci è particolarmente propizia per scambiarci gli auguri certamente fra di noi, ma soprattutto per scambiarli col nostro Vescovo Corrado, il pastore che la provvidenza divina ha posto alla guida di questa porzione del Popolo santo di Dio che è la Chiesa di Palermo.
Caro Padre, vogliamo anzitutto ringraziarla ancora una volta non solo per il Suo magistero, ma anche per la forza e la tenacia, unite alla semplicità e all’esemplarità, con cui ci indica il cammino da seguire che ha un unico fine: quello di accogliere e vivere il Vangelo di Cristo.
Ma voglio anche ringraziarla personalmente, se mi è consentito, per la testimonianza che quotidianamente dà a me, come a tutti noi che siamo i Suoi più diretti collaboratori, nel servire la Chiesa con quella passione che deriva dall’amore e che solo può fare superare le inevitabili difficoltà – piccole o grandi che siano – che più o meno quotidianamente incontra nell’esercizio del Suo oneroso ministero.
Ma è la Pasqua del Signore che illumina di una luce nuova anche le difficoltà e le umane incomprensioni, perché la Pasqua è il compimento delle promesse di Dio: la vita ha trionfato sulla morte, l’amore sull’odio, la fede sopra la disperazione, la verità sulla menzogna.
Ecco perché come discepoli del Cristo Risorto viviamo sempre nella gioia; perché come dice l’apostolo Paolo, possiamo essere “tribolati, ma non schiacciati; sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo”. (2Cor 4, 8-10).
Carissimo Padre, Le auguriamo con tutto il cuore che la gioia di questa Pasqua continui a illuminare il Suo impegno per la missione a cui è stato chiamato, rinnovando il nostro impegno di continuare (e se possibile migliorare) la nostra collaborazione sincera e leale, avendo come fine non personali nostri interessi (per quanto legittimi), ma il bene della comunità ecclesiale palermitana.
Per questo Le chiediamo di invocare su di noi la benedizione del Signore perché possiamo essere fedeli servitori della sua Chiesa.
Mons. Giuseppe Oliveri