Preghiere

Cara sorella, caro fratello,
hai deciso di cercare il Signore e la sua Misericordia in questo luogo santo, ma per prima cosa devi credere con tutto il tuo cuore che è stato il Signore a cercarti ed è la sua Misericordia che ti ha chiamato e ti ha condotto qui.
"Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati". (Ef 2,4-5)
VISITA AD UNA CHIESA GIUBILARE
Oltre che nelle quattro Basiliche maggiori di Roma, non c'è nessuna "Porta Santa" da attraversare. Entra in Chiesa e segnati con l'acqua benedetta: con questi semplici gesti fai memoria del tuo Battesimo che è la porta della salvezza.
- Con le parole ricorderai che sei partecipe della vita divina della Santissima Trinità,
- con il gesto ricorderai che Gesù Cristo si è sacrificato per te.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Leggi la Parola di Dio dalla Lettera ai Romani (6,3-4) e poi fai qualche istante di silenzio:
Quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte. Per mezzo del Battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.
Adesso fai la Professione di fede (per le altre formule vedi più sotto):
Io credo in Dio, Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra
e in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente:
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la Comunione dei Santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.
Concludi con questa preghiera o con un canto adatto e vai al Tabernacolo eucaristico:
Grazie, Signore, per avermi creato,
grazie, Signore, per avermi chiamato all'eternità.
Oggi entro nella tua casa
come tu un giorno sei entrato nella mia anima,
non voglio mai più separarmi da te.
Il Tabernacolo è il luogo in cui si conservano le ostie consacrate durante la Messa e non usate per la Comunione dei fedeli. La fede ci insegna che esse sono diventate il Corpo e il Sangue di Cristo, dunque il Signore è realmente presente in esse. Inginocchiati (se le tue condizioni di salute non lo permettono inchinati profondamente). Questo gesto esprime la tua fede nella presenza di Cristo nel Santissimo Sacramento dell'Eucarestia e il culto di adorazione che gli rivolgi: riconosci che il Signore è Dio, il tuo Dio.
Prega con le parole del Salmo 95:
Venite, in ginocchio adoriamo,
inchiniamoci al Dio che ci ha creati.
Lui è il nostro Dio e il nostro pastore,
noi siamo il suo popolo,
il gregge che la sua mano conduce.
Ascoltate oggi questa sua parola: «Non indurite i vostri cuori».
Preghiera di S. Alfonso Maria de' Liguori davanti al Santissimo Sacramento:
Signor mio Gesù Cristo,
che per l’amore che porti agli uomini,
te ne stai notte e giorno in questo Sacramento
tutto pieno di pietà e di amore,
aspettando, chiamando ed accogliendo
tutti coloro che vengono a visitarti,
io ti credo presente nel Sacramento dell’Altare.
Ti adoro nell’abisso del mio niente,
e Ti ringrazio di quante grazie mi hai fatto;
specialmente di avermi donato te stesso in questo Sacramento,
e di avermi dato per Avvocata la tua santissima Madre Maria
e di avermi chiamato a visitarti in questa chiesa.
Io saluto oggi il tuo amantissimo Cuore
ed intendo salutarlo per tre fini:
primo, in ringraziamento di questo gran dono;
secondo, per compensarti di tutte le ingiurie che hai ricevuto
da tutti i tuoi nemici in questo Sacramento;
terzo, intendo con questa visita adorarti in tutti i luoghi della Terra,
dove sacramentato te ne stai meno riverito e più abbandonato.
Gesù mio, io ti amo con tutto il cuore.
Mi pento di aver per il passato tante volte disgustata la tua Bontà infinita.
Propongo con la tua grazia di non offenderti più per l’avvenire
ed al presente, miserabile qual sono, io mi consacro tutto a te:
ti dono e rinunzio tutta la mia volontà, gli affetti, i desideri e tutte le cose mie.
Da oggi in avanti fa’ di me e delle mie cose tutto quello che ti piace.
Solo ti chiedo e voglio il tuo santo amore,
la perseveranza finale e l’adempimento perfetto della tua volontà.
Ti raccomando le anime del Purgatorio,
specialmente le più devote del Santissimo Sacramento e di Maria Santissima.
Ti raccomando ancora tutti i poveri peccatori.
Unisco infine, Salvator mio caro,
tutti gli affetti miei con gli affetti del tuo amorosissimo Cuore
e così uniti li offro al tuo Eterno Padre,
e lo prego in nome tuo, che per tuo amore li accetti e li esaudisca. Amen.
Se vuoi, puoi aggiungere anche qualche altra giaculatoria (come quelle qui sotto) o qualche canto eucaristico, ma non tralasciare di stare alcuni minuti in silenzio: nella preghiera infatti parliamo a Dio, ma dobbiamo anche lasciare che sia Lui a parlare a noi.
- Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento.
- Adoriamo, o Cristo, il tuo vero Corpo nato dalla Vergine Maria;
per noi hai voluto soffrire per noi ti sei offerto vittima sulla croce
e dal tuo fianco squarciato hai versato l’acqua e il sangue.
Sii nostro conforto nell’ultimo passaggio e accoglici nella casa del Padre:
O Gesù dolce, o Gesù buono o Gesù figlio di Maria.
- Amore, onore e gloria al Cuore eucaristico di Gesù.
- Cuore eucaristico di Gesù, che ardi d'amore per noi, accendi i nostri cuori d'amore per Te.
- Agnello Immacolato, nel tuo Corpo e Sangue che si offre sull’altare, è riposta ogni mia speranza.
- Sangue Divino di Gesù donami una fede incrollabile, speranza certa e carità perfetta.
- Gesù, confido in te.
Concludi la tua visita Santissimo Sacramento pregando per la Chiesa e in particolare secondo le intenzioni del Papa:
Per la Chiesa, che è mia Madre, e secondo le intenzioni del Sommo Pontefice:
- Padre Nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in Cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori
e non abbandonarci alla tentazione ma liberaci dal male. Amen.
- Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
- Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
come era nel principio, e ora e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Ora alzati e vai davanti all'immagine del Crocifisso.
Se stai visitando la Cattedrale, accanto all'altare maggiore troverai la Croce del Giubileo (vedi), soffermati qualche momento davanti ad essa. Nelle altre chiese giubilari, recati davanti ad un crocifisso esposto alla pubblica venerazione.
Guardando il Crocifisso acclama:
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo
perché con la tua Santa Croce hai redento il mondo.
Leggi la Parola di Dio dal Vangelo secondo Luca (23,33-34.39-43)
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno". Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!". L'altro invece lo rimproverava dicendo: "Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male". E disse: "Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno". Gli rispose: "In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso".
Medita qualche momento sulle parole di Gesù in croce: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno" e chiedi la forza di perdonare qualcuno che ti ha fatto del male. Poi pensa alle parole: "In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso" e ringrazia il Signore che ci da la possibilità di salvarci fino all'ultimo istante della nostra vita.
Concludi recitando la Preghiera del Giubileo:
Padre che sei nei cieli,
la fede che ci hai donato nel
tuo figlio Gesù Cristo, nostro fratello,
e la fiamma di carità
effusa nei nostri cuori dallo Spirito Santo,
ridestino in noi, la beata speranza
per l’avvento del tuo Regno.
La tua grazia ci trasformi
in coltivatori operosi dei semi evangelici
che lievitino l’umanità e il cosmo,
nell’attesa fiduciosa
dei cieli nuovi e della terra nuova,
quando vinte le potenze del Male,
si manifesterà per sempre la tua gloria.
La grazia del Giubileo
ravvivi in noi Pellegrini di Speranza,
l’anelito verso i beni celesti
e riversi sul mondo intero
la gioia e la pace
del nostro Redentore.
A te Dio benedetto in eterno
sia lode e gloria nei secoli.
Amen.
La Vergine Madre di Dio è, per grazia, anche madre nostra. Questa maternità di Maria nell'economia della grazia perdura senza soste dal momento del consenso prestato nella fede al tempo dell'annunciazione, e mantenuto senza esitazioni sotto la croce, fino al perpetuo coronamento di tutti gli eletti. Difatti, assunta in cielo ella non ha deposto questa missione di salvezza, ma con la sua molteplice intercessione continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna. Per questo la beata Vergine è invocata nella Chiesa con i titoli di Avvocata, Ausiliatrice, Soccorritrice, Mediatrice.
Davanti ad un'immagine della Beata Vergine Maria esposta alla pubblica venerazione puoi recitare questa preghiera o qualche altra (vedi anche sotto)
Ricordati, o piissima Vergine Maria,
non essersi mai udito al mondo
che alcuno abbia ricorso al tuo patrocinio,
implorato il tuo aiuto, chiesto la tua protezione
e sia stato abbandonato.
Animato [animata] da tale confidenza, a te ricorro,
o Madre, Vergine delle Vergini, a te vengo e,
peccatore contrito [peccatrice contrita],
innanzi a te mi prostro.
Non volere, o Madre del Verbo,
disprezzare le mie preghiere,
ma ascoltami propizia ed esaudiscimi. Amen.
Concludi la tua visita lasciando un'elemosina per i poveri: è il segno tangibile che il tuo cuore comincia a cambiare per amare più intensamente Dio e il prossimo. Ricorda queste parole del Nuovo Testamento:
- Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello. (1Gv 4,20-21)
- In tutte le maniere vi ho mostrato che i deboli si devono soccorrere lavorando così, ricordando le parole del Signore Gesù, che disse: "Si è più beati nel dare che nel ricevere! (At 20,35)
- Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene. (2Cor 9,7-9)
Preghiere e testi utili
La preghiera cristiana è vita basata sulla fede e quindi realizzazione originaria della fede cristiana stessa. La preghiera è, più precisamente, “fede che parla”, fede che si esprime apertamente al cospetto di Dio. La preghiera è fede che parla soprattutto perché, nella prospettiva cristiana, essa risponde a un Dio che non è muto ma che interloquisce, un Dio che ha parlato al suo popolo Israele e che si è manifestato in maniera definitiva in suo figlio Gesù di Nazaret, come confessa inequivocabilmente la Lettera agli Ebrei: “Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo” (Ebrei 1,1-2).
Credo Niceno-Costantinopolitano
Credo in un solo Dio,
padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra,
di tutte le cose visibili e invisibili.
Credo in un solo Signore, Gesù Cristo,
unigenito figlio di Dio,
nato dal padre prima di tutti i secoli:
Dio da Dio, Luce da Luce,
Dio vero da dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre;
per mezzo di lui tutte le cose sono state create.
Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo,
e per opera dello Spirito Santo
si è incarnato nel seno della Vergine Maria
e si è fatto uomo.
Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,
mori e fu sepolto.
Il terzo giorno è risuscitato,
secondo le scritture, è salito al cielo,
siede alla destra del Padre.
E di nuovo verrà, nella gloria,
Per giudicare i vivi ei morti
e il suo regno non avrà fine.
Credo nello Spirito Santo,
che è Signore e dà la vita,
e procede dal padre e dal Figlio.
con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
e ha parlato per mezzo dei profeti.
Credo la Chiesa,
una santa cattolica e apostolica.
Professo un solo battesimo
per il perdono dei peccati.
Aspetto la risurrezione dei morti
e la vita del mondo che verrà.
Amen
Simbolo degli Apostoli
Io credo in Dio, Padre onnipotente,
Creatore del cielo e della terra.
E in Gesù Cristo, Suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso,
morì e fu sepolto; discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente:
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen
Atto di fede
Mio Dio,
perché sei verità infallibile,
credo fermamente tutto quello che tu hai rivelato
e la santa Chiesa ci propone a credere.
Ed espressamente credo in te,
unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte,
Padre, Figlio e Spirito Santo.
E credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio,
incarnato, morto e risorto per noi,
il quale darà a ciascuno secondo i meriti,
il premio o la pena eterna.
Conforme a questa fede voglio sempre vivere.
Signore, accresci la mia fede.
Preghiera per la fede (Papa Paolo VI)
Signore, io credo: io voglio credere in Te.
O Signore, fa che la mia fede sia piena,
senza riserve, e che essa penetri nel mio pensiero,
nel mio modo di giudicare le cose divine e le cose umane.
O Signore, fa che la mia fede sia libera:
cioè abbia il concorso personale della mia adesione,
accetti le rinunce ed i doveri che essa comporta
e che esprima l’apice decisivo della mia personalità:
credo in Te, o Signore.
O Signore, fa che la mia fede sia certa;
certa d’una sua esteriore congruenza di prove
e d’una interiore testimonianza dello Spirito Santo,
certa di una sua luce rassicurante,
d’una sua conclusione pacificante,
d’una sua assimilazione riposante.
O Signore, fa che la mia fede sia forte;
non tema le contrarietà dei problemi,
onde è piena l’esperienza della nostra vita avida di luce;
non tema le avversità di chi la discute,
la impugna, la rifiuta, la nega;
ma si rinsaldi nell’intima prova della Tua verità,
resista alla fatica della critica,
si corrobori nella affermazione continua sormontante
le difficoltà dialettiche e spirituali,
in cui si svolge la nostra temporale esistenza.
O Signore, fa che la mia fede
sia gioiosa e dia pace e letizia al mio spirito,
e lo abiliti all’orazione con Dio e alla consacrazione con gli uomini,
così che irradi nel colloquio sacro e profano
l’interiore beatitudine del suo fortunato possesso.
O Signore, fa che la mia fede
sia operosa e dia alla carità le ragioni
della sua espansione morale,
così che sia vera amicizia con Te e sia in Te nelle opere,
nelle sofferenze, nell’attesa della rivelazione finale,
una continua testimonianza,
un alimento continuo di speranza.
O Signore, fa che la mia fede
sia umile e non presuma fondarsi sull’esperienza
del mio pensiero e del mio sentimento;
ma si arrenda alla testimonianza dello Spirito Santo,
e non abbia altra migliore garanzia
che nella docilità alla Tradizione
e all’autorità del Magistero della santa Chiesa.
Amen
Signore, dammi fede (Anonimo)
Signore, dammi fede:
fede nella tua grazia, nella tua misericordia,
nella tua Provvidenza che vigila, dirige, permette;
dammi fede nel bene, nella bontà, nell’opera alla quale
tu mi hai chiamato a collaborare,
fede nell’infinitamente piccolo, che tu,
con la fecondità misteriosa della tua grazia,
puoi trasformare nell’infinitamente grande.
Che io creda che nulla avviene invano,
che il più piccolo atto compiuto per tuo amore
ha un valore grande dinanzi a te.
O Dio, crediamo nella tua parola.
O Dio, speriamo nelle tue promesse.
O Dio, ti amiamo sopra ad ogni cosa.
O Dio, concedi a tutti la tua pace.
Amen
I Schema per l’esame di coscienza
“Fare l’esame di coscienza come una preghiera, per individuare se a muoverci nella giornata è stato «lo spirito di Dio o lo spirito del mondo, è un’esercizio decisivo nel nostro combattimento spirituale che ci porta a capire il cuore e il senso di Cristo”. Infatti, il cuore dell’uomo è come un campo di battaglia dove si affrontano di continuo lo spirito di Dio, che ci porta alle opere buone, alla carità, alla fraternità, e lo spirito del mondo che invece ci porta verso la vanità, l’orgoglio, la sufficienza, il chiacchiericcio”. (Papa Francesco, 26 Ottobre 2027, meditazione matutina nella cappella della Casa Santa Marta).
Proposta di esame di coscienza per l’Anno giubilare a partire da “Spes non confundit”.
La speranza nasce dall’amore e si fonda sull’amore che scaturisce dal cuore di Gesù trafitto sulla croce.
- Mi soffermo, ogni giorno, nella preghiera per discernere i segni dell’amore che il Signore offre alla mia vita? So esprimere la gratitudine? In modo particolare, vivo stabilmente il rendimento di grazia nella Eucaristia domenicale partecipando attivamente e consapevolmente alla liturgia?
La speranza si fonda sulla fede ed è nutrita dalla carità
So trovare il tempo perché l’ascolto della Parola, personalmente e insieme alla comunità, alimenti la mia fede come relazione con Dio in Gesù? Dalla mia relazione con il Signore nasce un significativo e concreto atteggiamenti di carità? La mia carità è costruzione di rapporti improntati a comprensione, benevolenza, generosità? C’è un’attenzione particolare a chi versa nel bisogno? Vivo la carità offrendo motivi di speranza e avendo a cuore la gioia dei fratelli?
La pazienza, frutto anch’essa dello Spirito Santo, tiene viva la speranza e la consolida come virtù e stile di vita
So essere paziente nelle mie relazioni o nelle situazioni difficili della vita? Prevale in me l’insofferenza o il nervosismo? Non è che, a volte, proprio a causa dell’impazienza, divento violento con i miei giudizi, le mie parole o anche con alcuni gesti che contrastano la carità? So chiedere perdono e offrire generosamente il perdono?
Guardare al futuro con speranza equivale anche ad avere una visione della vita carica di entusiasmo da trasmettere
Do un senso alla mia vita a partire dalla mia fede? Penso seriamente alla vocazione come chiamata a mettere a disposizione i talenti ricevuti per il bene mio e dei fratelli? Sono aperto alla vita secondo le responsabilità che ho e a partire dalla mia vocazione? So dissociarmi da scelte contrarie alla vita quali l’aborto e l’eutanasia? Metto in pericolo la mia vita praticando scelte non opportune o addirittura pericolose e facendo uso di sostanze che pregiudicano il bene della mia vita? Vivo la virtù della castità, secondo la mia vocazione, come modalità per esprimere l’amore fedele a servizio di una vita ricca di amore?
Le opere di misericordia sono anche opere di speranza
C’è in me un’autentica e concreta attenzione agli altri? Visito gli ammalati? Ho rispetto per gli anziani? Sono aperto ad ogni fratello ricordando che anche per lui Gesù è morto in croce? Sono solidale con chi soffre? C’è nella mia gestione economica un posto per i poveri? So accogliere i fratelli che migrano per cercare condizioni di vita vivibili o mi lascio guidare da un pregiudizio che non dona speranza? Nell’uso dei beni della terra so riconoscere l’importanza della responsabilità e della condivisione?
II Schema per l’Esame di Coscienza
- Mi accosto al sacramento della Penitenza per un sincero desiderio di purificazione, di conversione, di rinnovamento di vita e di più intima amicizia con Dio, o lo considero piuttosto come un peso, che solo molto di raro son disposto ad addossarmi?
- Ho dimenticato od ho di proposito taciuto dei peccati gravi nelle confessioni passate?
- Ho fatto la penitenza che mi è stata imposta? Ho riparato i torti da me fatti? Ho cercato di mettere in pratica i propositi fatti per emendar la mia vita secondo il Vangelo?
Alla luce della parola di Dio, ognuno esamini se stesso. Il Signore dice: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore”.
- Il mio cuore è davvero orientato a Dio, e posso dire di amarlo davvero sopra tutte le cose e con amore di figlio, nell’osservanza fedele dei suoi comandamenti? Mi lascio troppo assorbire dalle cose temporali? Ed è sempre retta la mia intenzione nell’agire?
- È salda la mia fede in Dio, che nel Figlio suo ha rivolto a noi la sua parola? Ho avuto a cuore la mia formazione cristiana, ascoltando la parola di Dio, partecipando alla catechesi, evitando tutto ciò che può insidiare la fede? Ho professato sempre con coraggio e senza timore la mia fede in Dio e nella Chiesa? Ho tenuto a dimostrarmi cristiano nella mia vita privata e pubblica?
- Ho pregato al mattino e alla sera? E la mia preghiera è un vero colloquio cuore a cuore con Dio, o è solo una vuota pratica esteriore? Ho saputo offrire a Dio le mie occupazioni, le mie gioie e i miei dolori? Ricorro a Lui con fiducia nelle tentazioni?
- Ho riverenza e amore verso il nome santo di Dio, o l’ho offeso con la bestemmia, col falso giuramento, col nominarlo invano? Sono stato irriverente verso la Madonna e i Santi?
- Santifico il giorno del Signore e le feste della Chiesa, prendendo parte con partecipazione attiva, attenta e pia alla celebrazione liturgica, e specialmente alla Messa? Ho osservato il precetto della confessione annuale e della comunione pasquale?
- Ci sono per me « altri dei », cioè espressioni o cose delle quali mi interesso o nelle quali ripongo fiducia più che in Dio, per es.: ricchezza, superstizioni, spiritismo e altre forme di magia?
Il Signore dice: “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”.
- Amo davvero il mio prossimo, oppure abuso dei miei fratelli, servendomi di loro per i miei interessi e riservando ad essi un trattamento che non vorrei fosse usato con me? Sono stato ad essi di grave scandalo con le mie parole o le mie azioni?
- Nella mia famiglia, ho contribuito con la pazienza e con vero amore al bene e alla gioia degli altri?
Per i singoli componenti della famiglia:
Per i figli. Sono stato obbediente ai genitori, li ho rispettati e onorati? Ho prestato loro aiuto nelle necessità spirituali e materiali?
Per i genitori. Mi sono preoccupato dell’educazione cristiana dei figli? Ho dato loro buon esempio?
Per i coniugi. Sono stato sempre fedele negli affetti e nelle azioni? Ho avuto comprensione nei momenti di inquietudine?
So dare del mio, senza gretto egoismo, a chi è più povero di me? Per quanto dipende da me, difendo gli oppressi e aiuto i bisognosi? Sostengo con azioni concrete i migranti, oppure li considero un problema? Tratto con sufficienza o con durezza il mio prossimo, specialmente i poveri, i deboli, i vecchi, gli emarginati?
Mi rendo conto della missione che mi è stata affidata? Ho partecipato alle opere di apostolato e di carità della Chiesa, alle iniziative e alla vita della parrocchia? Ho pregato e dato il mio contributo per le necessità della Chiesa e del mondo, per es. per l’unità della Chiesa, per l’evangelizzazione dei popoli, per l’instaurazione della giustizia e della pace? Ho parlato male del Papa, del vescovo e dei sacerdoti?
Mi prendo a cuore il bene e la prosperità della comunità umana in cui vivo, o mi curo soltanto dei miei interessi personali? Partecipo, per quanto posso, alle iniziative che promuovono la giustizia, la pubblica moralità, la concordia, le opere di beneficenza? Ho compiuto i miei doveri civici? Ho pagato le tasse?
Sono giusto, impegnato, onesto nel lavoro, volenteroso di prestare il mio servizio per il bene comune? Ho dato la giusta mercede agli operai e a tutti i sottoposti? Ho osservato i contratti e tenuto fede alle promesse?
Ho prestato alle legittime autorità l’obbedienza e il rispetto dovuti?
Se ho qualche incarico o svolgo mansioni direttive, bado solo al mio tornaconto o mi impegno per il bene degli altri, in spirito di servizio?
Ho praticato la verità e la fedeltà, oppure ho arrecato del male al prossimo con menzogne, calunnie, detrazioni, giudizi temerari, violazione di segreti?
Ho attentato alla vita e all’integrità fisica del prossimo, ne ho offeso l’onore, ne ho danneggiato i beni? Ho procurato attentati contro la vita? Ho serbato odio? Sono stato rissoso? Ho pronunziato insulti e parole offensive, fomentando screzi e rancori? Ho colpevolmente ed egoisticamente omesso di testimoniare l’innocenza del prossimo?
Ho rubato? Ho ingiustamente desiderato la roba d’altri? Ho danneggiato il prossimo nei suoi averi? Ho restituito quanto ho sottratto e ho riparato i danni arrecati?
Se ho ricevuto dei torti, mi son dimostrato disposto alla riconciliazione e al perdono per amore di Cristo, o serbo in cuore odio e desiderio di vendetta?
Cristo Signore dice: “Siate perfetti come il Padre”.
- Qual’è l’orientamento fondamentale della mia vita? Mi faccio animo con la speranza della vita eterna? Ho cercato di ravvivare la mia vita spirituale con la preghiera, la lettura e la meditazione della parola di Dio, la partecipazione ai sacramenti? Ho praticato la mortificazione? Sono stato pronto e deciso a stroncare i vizi, a soggiogare le passioni e le inclinazioni perverse? Ho reagito all’invidia, ho dominato la gola? Sono stato presuntuoso e superbo, e ho preteso di affermare tanto me stesso, da disprezzare gli altri e preferirmi ad essi? Ho imposto agli altri la mia volontà, conculcando la loro libertà e trascurando i loro diritti?
- Che uso ho fatto del tempo, delle forze, dei doni ricevuti da Dio come i “talenti del vangelo”? Mi servo di tutti questi mezzi per crescere ogni giorno di più nella perfezione della vita spirituale? Sono stato inerte e pigro?
- Ho sopportato con pazienza i dolori e le prove della vita? Come ho cercato di praticare la mortificazione, per compiere quello che manca alla passione di Cristo? Ho osservato la legge del digiuno e dell’astinenza?
- Ho conservato puro e casto il mio corpo, pensando che è tempio dello Spirito Santo, destinato alla risurrezione e alla gloria? Ho custodito i miei sensi e ho evitato di contaminarmi nello spirito e nel corpo con pensieri e desideri cattivi, con parole e con azioni indegne? Mi sono permesso letture, discorsi, spettacoli, divertimenti in contrasto con l’onestà umana e cristiana? Sono stato di scandalo agli altri con il mio comportamento indecente?
- Ho agito contro coscienza, per timore o per ipocrisia?
- Ho cercato di comportarmi in tutto e sempre nella vera libertà dei figli di Dio e secondo la legge dello Spirito, o mi sono lasciato asservire dalle mie passioni?
III Schema Esame di Coscienza secondo i Dieci Comandamenti
Primo comandamento: non avrai altro Dio fuori di me
Circa la vita di preghiera: com’è andata in questo tempo la mia vita di preghiera?
Ho cercato di evitare distrazioni?
Ho curato la mia formazione cristiana partecipando alle catechesi proposte e ascoltando la sacra predicazione?
Ho atteso all’obiettivo che Dio ha dato alla mia vita, quello della santificazione?
L’ho amato con tutto il cuore?
Sono stato alla sua presenza?
Al contrario ho partecipato a sedute spiritiche? Sono ricorso a maghi, sono stato superstizioso?
Secondo comandamento: non nominare il nome di Dio invano
Ho fatto dei voti o promesse a Dio che non ho mantenuto?
Ho bestemmiato? Ho pronunciato invano il nome di Dio o della Vergine Maria e dei Santi?
Ho giurato il falso usando il nome di Dio?
Terzo comandamento: ricordati di santificare le feste
Ho trascurato di partecipare alla S. Messa domenicale o nelle altre feste di precetto?
Ho ricevuto l’Eucaristia senza aver confessato prima i peccati gravi?
Ho taciuto peccati gravi in confessione?
Quarto comandamento: onora il padre e la madre
Sono stato motivo di sofferenza per i genitori, per il marito, per la moglie, per gli altri famigliari?
Ho compiuto i miei doveri di lavoro?
Sono caritatevole in casa e col prossimo? Ho compiuto mancanze gravi di carità? Sono accogliente vero i poveri, gli esclusi ed i lontani?
Ho perdonato le offese?
Mi sono vendicato?
Ho parlato male degli altri?
Ho seminato discordie?
Ho dato il mio contributo e il mio impegno alla società?
Ho contribuito alle necessità della Chiesa?
Quinto comandamento: non uccidere
Ho commesso atti contro la vita nascente ed in generale verso la vita?
Ho ucciso, fisicamente o anche verbalmente?
Ho fatto uso di sostanze stupefacenti?
Sono schiavo della gola o dell’alcool?
Sesto comandamento: non commettere atti impuri
Ho conservato la fedeltà matrimoniale? Secondo quanto insegna il Vangelo, mi sono allontanato dal comandamento dell’amore?
Settimo comandamento: non rubare
Ho rubato?
Ho danneggiato i beni altrui?
Ho riparato quanto ho rubato o danneggiato?
Ho cercato guadagni disonesti?
Ho sfruttato il mio prossimo non rimunerandolo come si doveva?
Ottavo comandamento: non dire falsa testimonianza
Sono stato bugiardo? Le bugie hanno danneggiato il prossimo?
Ho calunniato?
Ho espresso sospetti o giudizi temerari?
Ho riparato le maldicenze, le calunnie e le bugie che hanno recato danno?
Nono comandamento: non desiderare la donna d’altri
Il mio linguaggio è puro?
Ho guardato altre persone con concupiscenza?
Decimo comandamento: non desiderare la roba d’altri
Sono invidioso dei beni altrui, desiderando che gli altri non li avessero?
Ho goduto del male o delle disgrazie altrui?
Ho organizzato truffe nei confronti del prossimo, anche se poi non le ho realizzate?
Già gli Atti degli Atti degli Apostoli ci riferiscono la presenza di Maria in mezzo ai discepoli in attesa dello Spirito Santo e sin dai primi secoli i Padri della Chiesa ne esaltano la divina maternità. Le testimonianze si trovano nei primi componimenti liturgici e in tutte le forme del culto tributato alla Vergine Madre, presto invocata come "Madre di Dio" (Theotokos), così come riferisce la più antica preghiera mariana finora ritrovata (Sub tuum præsidium). Dopo il concilio di Efeso (431) si moltiplicano le chiese dedicate a Maria, tra cui la prima basilica mariana costruita a Roma sul colle Esquilino. Con lo scorrere dei secoli, il culto mariano in Oriente e Occidente diventa sempre più presente con testi (omelie e inni) che inquadrano il ruolo di Maria nell'economia salvifica del Figlio, oltre ad attribuirle un ricco florilegio di titoli che confluiranno nelle diverse "litanie". Testi, immagini, canti, edifici diventano sempre più l'espressione di una devozione mariana che si fa preghiera, coinvolgendo pure gli elementi popolari del culto. La preghiera mariana, dunque, ha attraversato i secoli e le generazioni, spronando tutti a imitare le virtù di Maria, quale perfetta discepola del Cristo e maestra di preghiera: ella continua a pregare con noi, affinché nessuno dei suoi figli perda la speranza e il senso cristiano della vita.
(da una rielaborazione di un testo di don Giuseppe Militello)
Le antifone mariane maggiori
Santa Madre del Redentore
O santa Madre del Redentore, porta dei cieli, stella del mare, soccorri il tuo popolo che anela a risorgere. Tu che accogliendo il saluto dell’angelo, nello stupore di tutto il creato, hai generato il tuo Creatore, Madre sempre vergine, pietà di noi peccatori.
Ave Regina dei cieli
Ave Regina dei cieli, ave Signora degli angeli; porta e radice di salvezza, rechi nel mondo la luce. Godi,o Vergine gloriosa, bella fra tutte le donne; salve, o tutta santa, prega per noi Cristo Signore.
Ave Maria
Ave Maria, piena di grazia; il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.
Salve Regina
Salve Regina, Madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, noi esuli figli di Eva: a te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi e mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Regina dei cieli
Regina del cielo, rallegrati, alleluja! Cristo, che hai portato nel grembo, alleluja! è risorto, come aveva promesso, alleluja! Prega per noi il Signore, alleluja!
Tutta bella sei Maria
Tutta bella sei, Maria,
e il peccato originale
non è in te.
Tu sei la gloria di Gerusalemme,
tu letizia d’Israele,
tu onore del nostro popolo,
tu avvocata dei peccatori.
O Maria! O Maria!
Vergine prudentissima,
Madre clementissima,
prega per noi,
intercedi per noi
presso il Signore Gesù Cristo.
Sotto la tua protezione
Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio,
Santa Madre di Dio:
non disprezzare le suppliche
di noi che siamo nella prova,
ma liberaci da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.
La Preghiera della Vergine Maria
Magnificat (Lc 1,46-55)
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Ave Stella del Mare
Ave stella del mare,
madre gloriosa di Dio,
Vergine sempre,
Maria, porta felice del cielo.
L'«ave» del messo celeste
reca l'annunzio di Dio,
muta la sorte di Eva,
reca al mondo la pace.
Spezza i legami agli oppressi,
rendi la luce ai ciechi,
scaccia da noi ogni male,
chiedi per noi ogni bene.
Mostrati Madre per tutti,
porta la nostra preghiera,
Cristo l'accolga benigno,
lui che si è fatto tuo Figlio.
Vergine santa fra tutte,
dolce regina del cielo
rendi innocenti i tuoi figli,
umili e puri di cuore.
Donaci giorni di pace,
veglia sul nostro cammino,
fa che vediamo il tuo Figlio,
pieni di gioia nel cielo.
Stabat Mater
La Madre addolorata stava
in lacrime presso la Croce
su cui pendeva il Figlio.
E il suo animo gemente,
contristato e dolente
una spada trafiggeva.
Oh, quanto triste e afflitta
fu la benedetta
Madre dell’Unigenito!
Come si rattristava e si doleva
la pia Madre
vedendo le pene dell’inclito Figlio!
Chi non piangerebbe
al vedere la Madre di Cristo
in tanto supplizio?
Chi non si rattristerebbe
al contemplare la pia Madre
dolente accanto al Figlio?
A causa dei peccati del suo popolo
Ella vide Gesù nei tormenti,
sottoposto ai flagelli.
Vide il suo dolce Figlio
che moriva, abbandonato da tutti,
mentre esalava lo spirito.
Oh, Madre, fonte d’amore,
fammi provare lo stesso dolore
perché possa piangere con te.
Fa’ che il mio cuore arda
nell’amare Cristo Dio
per fare cosa a lui gradita.
Santa Madre, fai questo:
imprimi le piaghe del tuo Figlio crocifisso
fortemente nel mio cuore.
Del tuo figlio ferito
che si è degnato di patire per me,
dividi con me le pene.
Fammi piangere intensamente con te,
condividendo il dolore del Crocifisso,
finché io vivrò.
Accanto alla Croce desidero stare con te,
in tua compagnia,
nel compianto.
O Vergine gloriosa fra le vergini
non essere aspra con me,
fammi piangere con te.
Fa’ che io porti la morte di Cristo,
avere parte alla sua passione
e ricordarmi delle sue piaghe.
Fa’ che sia ferito delle sue ferite,
che mi inebri con la Croce
e del sangue del tuo Figlio.
Che io non sia bruciato dalle fiamme,
che io sia, o Vergine, da te difeso
nel giorno del giudizio.
Fa’ che io sia protetto dalla Croce,
che io sia fortificato dalla morte di Cristo,
consolato dalla grazia.
E quando il mio corpo morirà
fa’ che all’anima sia data
la gloria del Paradiso.
Amen
Vergine Madre
Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d’etterno consiglio,
tu se’ colei che l’umana natura
nobilitasti sì, che ‘l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.
Nel ventre tuo si raccese l’amore,
per lo cui caldo ne l’etterna pace
così è germinato questo fiore.
Qui se’ a noi meridiana face
di caritate, e giuso, intra ‘ mortali,
se’ di speranza fontana vivace.
Donna, se’ tanto grande e tanto vali,
che qual vuol grazia e a te non ricorre
sua disianza vuol volar sanz’ali.
La tua benignità non pur soccorre
a chi domanda, ma molte fiate
liberamente al dimandar precorre.
In te misericordia, in te pietate,
in te magnificenza, in te s’aduna
quantunque in creatura è di bontate.
Vergine Maria
Vergine e Madre Maria,
tu che, mossa dallo Spirito,
hai accolto il Verbo della vita
nella profondità della tua umile fede,
totalmente donata all'Eterno,
aiutaci a dire il nostro "sì"
nell'urgenza, più imperiosa che mai,
di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.
Tu, ricolma della presenza di Cristo,
hai portato la gioia a Giovanni il Battista,
facendolo esultare nel seno di sua madre.
Tu, trasalendo di giubilo,
hai cantato le meraviglie del Signore.
Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce
con una fede incrollabile,
e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione,
hai radunato i discepoli nell'attesa dello Spirito
perché nascesse la Chiesa evangelizzatrice.
Ottienici ora un nuovo ardore di risorti
per portare a tutti il Vangelo della vita
che vince la morte.
Dacci la santa audacia di cercare nuove strade
perché giunga a tutti
il dono della bellezza che non si spegne.
Tu, Vergine dell'ascolto e della contemplazione,
madre dell'amore, sposa delle nozze eterne,
intercedi per la Chiesa, della quale sei l'icona purissima,
perché mai si rinchiuda e mai si fermi
nella sua passione per instaurare il Regno.
Stella della nuova evangelizzazione,
aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione,
del servizio, della fede ardente e generosa,
della giustizia e dell'amore verso i poveri,
perché la gioia del Vangelo
giunga sino ai confini della terra
e nessuna periferia sia priva della sua luce.
Madre del Vangelo vivente,
sorgente di gioia per i piccoli,
prega per noi.
(Preghiera alla Vergine Maria di Papa Francesco, Evangelii Gaudium)
A te, Maria
A te, Maria, fonte della vita, si accosta la mia anima assetata. A te, tesoro di misericordia, ricorre con fiducia la mia miseria. Come sei vicina, anzi intima al Signore! Egli abita in te e tu in lui. Nella tua luce, posso contemplare la luce di Gesù, sole di giustizia. Santa Madre di Dio, io confido nel tuo tenerissimo e purissimo affetto. Sii per me mediatrice di grazia presso Gesù, nostro Salvatore. Egli ti ha amata sopra tutte le creature, e ti ha rivestito di gloria e di bellezza. Vieni in aiuto a me che sono povero e fammi attingere alla tua anfora traboccante di grazia.
(San Bernardo di Chiaravalle)
Maria, rimani accanto a tutti
Rimani, Maria, accanto a tutti gli ammalati del mondo, di coloro che in questo momento, hanno perso conoscenza e stanno per morire; di coloro che stanno iniziando una lunga agonia, di coloro che hanno perso ogni speranza di guarigione; di coloro che gridano e piangono per la sofferenza; di coloro che non possono curarsi perché poveri; di quelli che vorrebbero camminare e devono restare immobili; di quelli che vorrebbero riposare e la miseria costringe a lavorare ancora; di quelli che sono tormentati dal pensiero di una famiglia in miseria; di quanti devono rinunciare ai loro progetti; di quanti soprattutto non credono in una vita migliore; di quanti si ribellano e bestemmiano Dio; di quanti non sanno o non ricordano che il Cristo ha sofferto come loro.
Amen
(Anonimo)
Vergine della notte
Santa Maria, Vergine della notte, noi t’imploriamo di starci vicino quando incombe il dolore, irrompe la prova, sibila il vento della disperazione, o il freddo delle delusioni o l’ala severa della morte. Liberaci dai brividi delle tenebre. Nell’ora del nostro calvario, Tu, che hai sperimentato l’eclissi del sole, stendi il tuo manto su di noi, sicché, fasciati dal tuo respiro, ci sia più sopportabile la lunga attesa della libertà. Alleggerisci con carezze di Madre la sofferenza dei malati. Riempi di presenze amiche e discrete il tempo amaro di chi è solo. Preserva da ogni male i nostri cari che faticano in terre lontane e conforta, col baleno struggente degli occhi, chi ha perso la fiducia nella vita. Ripeti ancora oggi la canzone del Magnificat, e annuncia straripamenti di giustizia a tutti gli oppressi della terra. Se nei momenti dell’oscurità ti metterai vicino a noi le sorgenti del pianto si disseccheranno sul nostro volto. E sveglieremo insieme l’aurora.
Amen
(don Tonino Bello)
Fonte di bontà
O Fonte di bontà, Avvocata dei peccatori, porto dei naufraghi, vita di tutti, non scacciarmi da Te perché peccatore, ma anzi, perché tale, ascolta e consola la mia preghiera. Tu sei veramente purissima, o Madre di Dio! Conciliami la benevolenza del Divino Giudice. Io ho peccato, e il mio peccato mi sta sempre dinanzi agli occhi. Sfolgora sulla tenebrosa e sordida mia mente il Lume supremo. Disperdi la nebbia dei miei torbidi pensieri, affinché, ravvivato dalla serena e tranquilla luce del tuo sguardo, io possa offrirmi vittima gradita al tuo Figlio e mio Dio, venuto al mondo per chiamare i peccatori a penitenza. Accogli l’umile mia preghiera e salvami! Mostra in me, che sono il più miserabile, quanto grandi siano le tue misericordie, o speranza mia, o Madre del mio Signore! Rendimi benevolo il tuo Figlio e mio Giudice, o Tu che sei l’asilo dei peccatori pentiti.
(Sant’Efrem il Siro)
Guarda la stella, invoca Maria
Chiunque tu sia, che nel flusso di questo tempo ti accorgi che, più che camminare sulla terra, stai come ondeggiando tra burrasche e tempeste, non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella, se non vuoi essere sopraffatto dalla burrasca! Se sei sbattuto dalle onde della superbia, dell’ambizione, della calunnia, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria. Se l’ira o l’avarizia, o le lusinghe della carne hanno scosso la navicella del tuo animo, guarda Maria. Se turbato dalla enormità dei peccati, se confuso per l’indegnità della coscienza, cominci ad essere inghiottito dal baratro della tristezza e dall’abisso della disperazione, pensa a Maria. Non si allontani dalla tua bocca e dal tuo cuore, e per ottenere l’aiuto della sua preghiera, non dimenticare l’esempio della sua vita. Seguendo lei non puoi smarrirti, pregando lei non puoi disperare. Se lei ti sorregge non cadi, se lei ti protegge non cedi alla paura, se lei ti è propizia raggiungi la mèta (San Bernardo da Chiaravalle)
Maria, tu sei lampada purissima
Signora, tu sola sei il mio conforto che viene da Dio: divina rugiada del mio calore; gocce divine del mio cuore inaridito, lampada purissima dell’anima mia ottenebrata, tracciato del mio cammino, forza della mia debolezza, copertura della mia nudità, ricchezza della mia povertà, medicina delle mie piaghe inguaribili, rimedio delle mie lacrime, fine dei miei sospiri, allontanamento delle avversità, sollievo dei dolori, scioglimento delle catene, speranza della mia salvezza. Hai, lo so, come madre dell’Altissimo, un potere pari al tuo desiderio; perciò oso tanto e ho fiducia. Non deludere la mia speranza, o purissima Signora, ma fa’ ch’io possa raggiungere, o Sposa di Dio, Colui che tu hai generato, il Signore Gesù Cristo, vero Dio e Signore: al quale è dovuta ogni gloria, onore, adorazione insieme col Padre e con lo Spirito vivificatore, ora e sempre e nei secoli dei secoli.
Amen
(San Germano di Costantinopoli)
Benedetta in ogni tempo
Tu porti un nome onorato, o Maria benedetta in tutti i tempi, opera d’arte che loda il nobile artefice. Dolce fanciulla a causa del prezioso angelico messaggio, hai doni di bellezza superiori a quelli di tutti gli uomini. Più vermiglia delle rose e superiore ai gigli nel candore, tu sei il nuovo fiore delle terra, che il cielo coltiva dall’alto. Cristallo, ambra, oro, porpora, perla candida, smeraldo: dove giunge il fulgore della tua forma, tutti i metalli svaniscono. La neve è vinta dal tuo candore, il sole dalla bellezza dei tuoi capelli e i suoi raggi impallidiscono, o Vergine, di fronte alla tua bellezza. Il rubino si spegne e l’ardente lucifero cede di fronte a te; in ogni circostanza sei superiore alle meteore (San Venanzio Fortunato)
Madre dei piccoli
Maria, madre dei poveri e dei piccoli, di quelli che non hanno nulla, che soffrono solitudine perché non trovano comprensione in nessuno. Grazie per averci dato il Signore. Ci sentiamo felici e col desiderio di contagiare molti di questa gioia. Di gridare agli uomini che si odiano che Dio è Padre e ci ama. Di gridare a quanti hanno paura: «Non temete». E a quelli che hanno il cuore stanco: «Avanti che Dio ci accompagna». Madre di chi è in cammino, come te, senza trovare accoglienza, ospitalità. Insegnaci a essere poveri e piccoli. A non avere ambizioni. A uscire da noi stessi e a impegnarci, a essere i messaggeri della pace e della speranza. Che l’amore viva al posto della violenza. Che ci sia giustizia tra gli uomini e i popoli. Che nella verità, giustizia e amore nasca la vera pace di Cristo di cui come Chiesa siamo sacramento. Amen (Card. Eduardo Pironio)
Madre della Chiesa
Madre della Chiesa, e Madre nostra Maria, raccogliamo nelle nostre mani quanto un popolo è capace di offrirti; l'innocenza dei bambini, la generosità e l'entusiasmo dei giovani, la sofferenza dei malati, gli affetti più veri coltivati nelle famiglie, la fatica dei lavoratori, le angustie dei disoccupati, la solitudine degli anziani, l'angoscia di chi ricerca il senso vero dell'esistenza, il pentimento sincero di chi si è smarrito nel peccato, i propositi e le speranze di chi scopre l'amore del Padre, la fedeltà e la dedizione di chi spende le proprie energie nell'apostolato e nelle opere di misericordia. E tu, o Vergine Santa, fa' di noi altrettanti coraggiosi testimoni di Cristo. Vogliamo che la nostra carità sia autentica, così da ricondurre alla fede gli increduli, conquistare i dubbiosi, raggiungere tutti. Concedi, o Maria, alla comunità civile di progredire nella solidarietà, di operare con vivo senso della giustizia, di crescere sempre nella fraternità. Aiuta tutti noi ad elevare gli orizzonti della speranza fino alle realtà eterne del Cielo. Vergine Santissima, noi ci affidiamo a Te e Ti invochiamo, perché ottenga alla Chiesa di testimoniare in ogni sua scelta il Vangelo, per far risplendere davanti al mondo il volto del tuo Figlio e nostro Signore Gesù Cristo. Amen (San Giovanni Paolo II)
Ricordati, o Maria
Ricordati o pietosissima Vergine Maria, che non si è mai inteso al mondo che alcuno, ricorrendo alla tua protezione, implorando il tuo aiuto e chiedendo il tuo patrocinio, sia stato abbandonato. Animato da una tale confidenza a te ricorro, o Madre, vergine delle vergini; a te vengo e con le lacrime agli occhi, reo di mille peccati; mi prostro ai tuoi piedi a domandare pietà. Non disprezzare, o Madre del Verbo, la mia voce; ma benigna ascoltami ed esaudiscimi.
Amen
(San Bernardo)
Soccorrimi, madre dolcissima
Maria dolcissima, Maria purissima, concedimi la grazia che il tuo nome sia da oggi in poi il respiro della mia vita. Signora, non tardare a soccorrermi ogni volta che ti chiamo, poiché in tutte le tentazioni e in tutte le mie necessità non voglio smettere di invocarti ripetendo sempre Maria, Maria! Così voglio fare durante le mia vita e spero particolarmente nell'ora della morte, per venire a lodare eternamente in cielo il tuo amato nome: «O clemente, o pia, o dolce vergine Maria».
(Sant Alfonso Maria de' Liguori)
Breve nota sul Crocifisso ligneo dell’oratorio di S. Vito di Palermo
Il Crocifisso ligneo proviene dall’oratorio di S. Vito di Palermo, retto originariamente dalla confraternita eponima che era stata fondata probabilmente all’inizio del XV secolo all’interno di una chiesa, inglobata intorno al 1630 nell’ex Monastero di S. Maria di tutte le grazie o di S. Vito, oggi caserma dei Carabinieri.
L’importanza della sua committenza confraternale si evince anche dalle altre opere d’arte oggetto di devozione nel nuovo oratorio seicentesco, tra cui una statua lignea del Santo dai modi pienamente rinascimentali, scolpita dal celebre Giovanni Gili nel 1532, anch’essa ricoverata ed esposta al Museo Diocesano di Palermo.
Il Crocifisso fu intagliato probabilmente intorno alla metà del Quattrocento sul modello di un celeberrimo prototipo conservato nella chiesa dei Quaranta Martiri al Casalotto di Palermo, che, a sua volta, aveva rielaborato in senso moderno le forme del Crocifisso dell’attuale Cappella Roano a Monreale. Si trattava di un Crocifisso di ridotte dimensioni dunque elaborato principalmente per uso processionale.
Restaurato nel 2019 all’interno nel laboratorio del Museo, ha mostrato il delicato incarnato percorso da numerosi rivoli di sangue che contribuiscono tuttora al senso naturalistico dell’opera, mostrando l’umanità Cristo morto, magro ed esangue, dalle esili braccia nervate dalle vene in evidenza, con le costole ben visibili, dalla testa inclinata verso la spalla destra, senza che tutto questo mostri il dramma della sofferenza fisica dell’uomo, sopportata fino alla fine con rassegnazione e con la serena consapevolezza dell’essersi compiuto il sacrificio voluto dal Padre per tutti noi.
Il perizoma, scivolato sulla gamba destra, rifulge dopo il restauro per le decorazioni dorate recuperate, tra le quali spiccano le stelle, simbolo cristologico che rimanda al libro dell’Apocalisse e associa il Cristo alla “lucente stella del mattino” e alla guida luminosa nel buio verso la diritta via della salvezza.
VISIT TO A JUBILEE CHURCH
Brothers and sisters, dear pilgrims of hope; for the Holy Year 2025, Pope Francis wanted only the opening of the "Holy Door", in the four major basilicas of Rome. In the rest of the dioceses around the world there are not "holy doors" to cross. When entering the Guibilari Churches that have been indicated by the Archbishop of Palermo, mark yourself with blessed water as a reminder of your baptism, which is the gateway to salvation and the start of a new life in Christ in the Church.
By using words, you can remember that you are a part of the divine life of the Holy Trinity, and by using gestures, you can remember that Jesus Christ sacrificed himself for you.
The words will remind you that you are a part of the divine life of the Holy Trinity.
The gesture will remind you of Jesus Christ's sacrifice for you.
In the name of the Father and the Son and the Holy Spirit.
Spend time reading and contemplating the Word of God from the Letter to the Romans (6,3-4) and then pause for a moment of silence:
Or are you unaware that we who were baptized into Christ Jesus were baptized into his death? We were indeed buried with him through baptism into death, so that, just as Christ was raised from the dead by the glory of the Father, we too might live in newness of life.
Now make a profession of faith (for other formulas, see below).
The Apostles’ Creed
I believe in God,
the Father almighty,
Creator of heaven and earth,
and in Jesus Christ, his only Son,
our Lord,
who was conceived by the Holy Spirit,
born of the Virgin Mary,
suffered under Pontius Pilate,
was crucified, died and was buried;
he descended into hell;
on the third day he rose again
from the dead;
he ascended into heaven,
and is seated at the right hand
of God the Father almighty;
from there he will come to judge
the living and the dead.
I believe in the Holy Spirit,
the holy catholic Church,
the communion of saints,
the forgiveness of sins,
the resurrection of the body,
and life everlasting. Amen.
After completing your profession of faith, you can end with this prayer or a suitable song and head to the Eucharistic Tabernacle.
My God, thank you for creating me,
and for calling me to eternity.
Today I enter your house
As thou hast once entered my soul,
I never want to separate from you again.
The Tabernacle is where the hosts consecrated during Mass are kept and are not used for the Communion of the faithful. Faith teaches us that they have become the Body and Blood of Christ, therefore the Lord is present in them. If you are unable to bend down deeply due to your health conditions, kneel. This gesture expresses your faith in the presence of Christ in the Most Holy Sacrament of the Eucharist and the adoration you give him. You recognize that the Lord is God, your God.
Pray according to Psalm 95:
O come, let us sing to the Lord;
let us make a joyful noise to the rock of our salvation!
Let us come into his presence with thanksgiving;
let us make a joyful noise to him with songs of praise!
For the Lord is a great God,
and a great King above all gods.
In his hand are the depths of the earth;
the heights of the mountains are his also.
The sea is his, for he made it;
for his hands formed the dry land.
O come, let us worship and bow down,
let us kneel before the Lord, our Maker!
For he is our God,
and we are the people of his pasture,
and the sheep of his hand.
The prayer of St. Alfonso Maria de' Liguori in front of the Blessed Sacrament is as follows:
My Lord Jesus Christ, Who because of Your love for men remain night and day in the Blessed Sacrament, full of pity and of love, awaiting, calling and welcoming all who come to visit You, I believe that You are present here on the altar. I adore You, and I thank You for all the graces You have bestowed on me, especially for having given me Yourself in this Sacrament, for having given me Your most holy Mother Mary to plead for me, and for having called me to visit You in this church.
I now salute Your most loving Heart, and that for three ends: first, in thanksgiving for this great gift; secondly, to make amends to You for all the outrages committed against You in this Sacrament by Your enemies; thirdly, I intend by this visit to adore You in all the places on earth in which You are present in the Blessed Sacrament and in which You are least honored and most abandoned.
My Jesus, I love You with my whole heart. I am very sorry for having so many times offended Your infinite goodness. With the help of Your grace, I purpose never to offend You again. And now, unworthy though I am, I consecrate myself to You without reserve. I renounce and give entirely to You my will, my affection, my desires and all that I possess. For the future, dispose of me and all I have as You please.
All I ask of You is Your holy love, final perseverance and that I may carry out Your will perfectly. I recommend to You the souls in Purgatory, especially those who had the greatest devotion to the Blessed Sacrament and to the Blessed Virgin Mary. I also recommend to You all poor sinners.
Finally, my dear Saviour, I unite all my desires with the desires of Your most loving Heart; and I offer them, thus united, to the Eternal Father, and beseech Him, in Your name and for love of You, to accept and grant them. Amen
If you want to, you can add additional giclees or hymns, but be sure to stay quiet for a few minutes. In prayer, we communicate with God, but we also need to listen to him.
- Blessed and praised every moment be the most holy and divine Sacrament.
- Blessed and praised be the Sacred Heart and precious Blood of Jesus in the Most Holy Sacrament of the altar.
- Jesus Christ, Son of the living God, light of the world, I adore Thee, for Thee I live, for Thee I die. Amen.
- Praise, adoration, love, and thanksgiving be every moment given to the Eucharistic Heart of Jesus in all the tabernacles of the world, even unto the end of time. Amen.
- In the Body and Blood of the Immaculate Lamb, which is offered on the altar, I place all my hope.
- O Jesu, Son of the Virgin Mary, have mercy on us!
- Jesus I trust in you
The Blessed Sacrament prays for the Church, specifically according to the Pope's intentions, to conclude your visit. Pray for the Church, which is our Mother, and in accordance with the Holy Father's intentions:
Our Father
Our Father, who art in heaven,
hallowed be thy Name.
thy kingdom come,
thy will be done,
on earth as it is in heaven.
Give us this day our daily bread,
and forgive us our trespasses
as we forgive those who trespass against us.
And lead us not into temptation,
but deliver us from evil.
Amen.
The Hail Mary
Hail, Mary, full of grace,
the Lord is with thee.
Blessed art thou amongst women
and blessed is the fruit of thy womb, Jesus.
Holy Mary, Mother of God,
pray for us sinners,
now and at the hour of our death.
Amen.
Glory be to the Father
Glory be to the Father,
and to the Son, and to the Holy Spirit.
As it was in the beginning,
is now, and ever shall be,
world without end. Amen
Stand up and approach the Crucifix image.
Greetings pilgrims, sisters, and brothers! If you go to the Cathedral of Palermo, you'll find the Jubilee Cross next to the high altar (click here for more info). Therefore, take a few moments in prayer and meditation before the Crucifix, who gave his life for humanity. In other Jubilee churches, it is possible to go before a crucifix that is exposed to public veneration.
These words can be prayed to at the Crucifix:
We adore you, O Christ, and we bless you.
Because by your holy cross you have redeemed the world.
Read the Word of God from the Gospel according to Luke (23,33-34.39-43)
When they came to the place called the Skull, they crucified him and the criminals there, one on his right, the other on his left. [Then Jesus said, “Father, forgive them, they know not what they do.”] They divided his garments by casting lots. Now one of the criminals hanging there reviled Jesus, saying, “Are you not the Messiah? Save yourself and us.” The other, however, rebuking him, said in reply, “Have you no fear of God, for you are subject to the same condemnation? And indeed, we have been condemned justly, for the sentence we received corresponds to our crimes, but this man has done nothing criminal.” Then he said, “Jesus, remember me when you come into your kingdom.” He replied to him, “Amen, I say to you, today you will be with me in Paradise”.
Reflect on Jesus' words on the cross: “Father, forgive them, they know not what they do. “; and ask for the power to forgive someone who has wronged you. Take note of the phrase: “Amen, I say to you, today you will be with me in Paradise”. Express gratitude to the Lord for giving us the chance to save ourselves until the end of our lives.
Recite the Jubilee Prayer to conclude :
The Jubilee Prayer
Father in heaven,
may the faith you have given us
in your son, Jesus Christ, our brother,
and the flame of charity enkindled
in our hearts by the Holy Spirit,
reawaken in us the blessed hope
for the coming of your Kingdom.
May your grace transform us
into tireless cultivators of the seeds of the Gospel.
May those seeds transform from within both humanity
and the whole cosmos
in the sure expectation
of a new heaven and a new earth,
when, with the powers of Evil vanquished,
your glory will shine eternally.
May the grace of the Jubilee
reawaken in us, Pilgrims of Hope,
a yearning for the treasures of heaven.
May that same grace spread
the joy and peace of our Redeemer
throughout the earth.
To you our God, eternally blessed,
be glory and praise for ever.
Amen
The Virgin Mother of God is, by grace, also our mother. The motherhood of Mary in the economy of grace continues without interruption from the moment of consent given in faith at the time of the Annunciation and remains without hesitation under the cross until all the elect are forever crowned. In fact, assumed in heaven she has not deposed this mission of salvation, but through her multiple intercession continues to obtain us the gifts of eternal salvation. The Blessed Virgin is invoked in the Church as Advocate, Helper, Rescuer, and Mediator because of this reason.
If you find yourself in front of a public venerated image of the Blessed Virgin Mary, you can recite this prayer or any other (see also below).
Memorare of St. Bernard Prayer
Remember, O most gracious virgin Mary,
that never was it known
that any one who fled to your protection,
implored your help,
and sought your intercession, was left unaided.
Inspired by this confidence,
I fly to you, O Virgin of virgins, my mother;
to you I come, before you I stand, sinful and sorrowful!
O mother of the word incarnate,
despise not my petitions;
but in your clemency
hear and answer me.
Amen
To demonstrate a change in your heart and a deeper love for God and your neighbor, leave a handout for the poor at the end of your visit. Remember the words of the New Testament:
If someone says, “I love God,”
but at the same time hates his brother,
he is a liar.
For whoever does not love the brother
whom he has seen
cannot love God whom he has not seen.
This is the commandment
we have received from him:
whoever loves God
must also love his brother (1 John 4, 20-21).
In all this, I have shown you that by such hard work we must help the weak, keeping in mind the words of the Lord Jesus who himself said, ‘It is more blessed to give than to receive.’ (Act 20,35).
Each person should give as much as he has decided in his heart, not with reluctance or under compulsion, for God loves a cheerful giver. And God is able to enrich you with an abundance of every grace, so that, with all of your needs provided for, you may be able to produce a surplus of good works. As it is written,“He scatters abroad his gifts to the poor; his righteousness lasts forever” (2 Cor. 9,7-9).
Useful texts for prayer
Christian prayer, which is rooted in faith, is the original realization of Christian faith. Prayer is, more precisely, "faith that speaks," a faith that expresses itself openly before God. Prayer is faith that speaks above all because, in the Christian perspective, it responds to a God who is not mute but interloquires, a God who has spoken to his people Israel and who has manifested himself in a definitive way in his son Jesus of Nazareth, as the Letter to the Hebrews unequivocally confesses: "In times past the word of God came to our fathers through the prophets, in different parts and in different ways; but now, at the end of these days, it has come to us through his Son, to whom he has given all things for a heritage, and through whom he made the order of the generations". (Hebrews 1,1-2).
The profession of Faith
We believe in one God,
the Father, the Almighty,
maker of heaven and earth,
of all that is seen and unseen.
We believe in one Lord, Jesus Christ the only Son of God,
eternally begotten of the Father,
God from God, Light from Light,
true God from true God,
begotten, not made,
of one Being with the Father.
Through him all things were made.
For us men and for our salvation he came down from heaven:
by the power of the Holy Spirit he was born of the Virgin Mary,
and became man.
For our sake he was crucified under Pontius Pilate;
he suffered death and was buried.
On the third day he rose again in accordance the scriptures;
he ascended into heaven
and is seat at the right hand of the Father.
He will come again in glory
to judge the living and the dead,
and his kingdom will have no end.
We believe in the Holy Spirit, the Lord,
the giver of life,
who proceeds from the Father and the Son.
With the Father and the Son
he is worshipped and glorified,
he has spoken through the Prophets.
We believe in one holy catholic and apostolic Church.
We acknowledge one baptism
for the forgiveness of sins.
We look for the resurrection of the dead,
and the life of the work to come. Amen.
The Apostles’ Creed
I believe in God,
the Father almighty,
Creator of heaven and earth,
and in Jesus Christ, his only Son,
our Lord,
who was conceived by the Holy Spirit,
born of the Virgin Mary,
suffered under Pontius Pilate,
was crucified, died and was buried;
he descended into hell;
on the third day he rose again
from the dead;
he ascended into heaven,
and is seated at the right hand
of God the Father almighty;
from there he will come to judge
the living and the dead.
I believe in the Holy Spirit,
the holy catholic Church,
the communion of saints,
the forgiveness of sins,
the resurrection of the body,
and life everlasting.
Amen
Act of Faith
O my God, I firmly believe
that you are one God in three divine Persons,
Father, Son, and Holy Spirit.
I believe that your divine Son became man
and died for our sins and that he will come
to judge the living and the dead.
I believe these and all the truths
which the Holy Catholic Church teaches
because you have revealed them
who are eternal truth and wisdom,
who can neither deceive nor be deceived.
In this faith I intend to live and die.
Amen
Prayer for the faith (Pope Paul VI)
Lord, I believe:
I wish to believe in Thee.
Lord, let my faith be full and unreserved,
and let it penetrate my thought,
my way of judging Divine things and human things.
Lord, let my faith be joyful
and give peace and gladness to my spirit,
and dispose it for prayer with God
and conversation with men,
so that the inner bliss of its fortunate possession
may shine forth in sacred and secular conversation.
Lord, let my faith be humble and not presume
to be based on the experience of my thought and of my feeling;
but let it surrender to the testimony of the Holy Spirit,
and not have any better guarantee than in docility to Tradition,
and the authority of the Magisterium of the Holy Church.
Amen
Work in progress...
Work in progress...
Work in progress...
VISITEZ UNE ÉGLISES JUBILAIRES
Chers pèlerins d'espérance, frères et sœurs, pour l'année sainte 2025, le Pape François a exprimé son désir de permettre l'accès à la 'porte sainte' dans les quatre grandes basiliques de Rome. Dans le reste des diocèses du monde entier, il n’y a pas de "portes saintes" à franchir. Lors de ta visite aux Églises Guidables spécifiées par l'Archevêque de Palerme Lorefice, assure-toi de prendre l'eau bénite et de te souvenir de ton baptême, qui symbolise le salut et le début d'une vie nouvelle en Christ dans l'Église.
En parlant, tu te rappelleras que tu es partie de la vie divine de la Très Sainte Trinité. En geste, tu te rappelleras que Jésus Christ s'est sacrifié pour toi.
En utilisant les mots, tu te rappelleras que tu participes à la vie divine de la Très Sainte Trinité.
Ce geste te rappellera que Jésus-Christ a sacrifié pour toi.
Au nom du Père, du Fils et du Saint-Esprit.
Lisez et méditez la Parole de Dieu de la Lettre aux Romains (6,3-4) et puis faites quelques instants de silence :
Ne le savez-vous pas ? Nous tous qui par le baptême avons été unis au Christ Jésus, c’est à sa mort que nous avons été unis par le baptême. Si donc, par le baptême qui nous unit à sa mort, nous avons été mis au tombeau avec lui, c’est pour que nous menions une vie nouvelle, nous aussi, comme le Christ qui, par la toute-puissance du Père, est ressuscité d’entre les morts.
Après le moment de silence et de méditation, vous avez la possibilité d'accomplir la profession de foi (pour les autres formules, veuillez consulter le lien approprié).
Credo : Symbole des Apôtres
Je crois en Dieu, le Père tout-puissant,
Créateur du ciel et de la terre.
Et en Jésus Christ, son Fils unique, notre Seigneur;
qui a été conçu du Saint Esprit,
est né de la Vierge Marie,
a souffert sous Ponce Pilate,
a été crucifié,
est mort et a été enseveli,
est descendu aux enfers;
le troisième jour est ressuscité des morts,
est monté aux cieux,
est assis à la droite de Dieu le Père tout-puissant,
d’où il viendra juger les vivants et les morts.
Je crois en l’Esprit Saint,
à la sainte Église catholique,
à la communion des saints,
à la rémission des péchés,
à la résurrection de la chair, à la vie éternelle.
Amen
À la fin de la profession de foi, concluez en priant ou en chantant de manière appropriée, et rendez-vous au Tabernacle Eucharistique.
Seigneur bon et miséricordieux,
Merci de m’avoir créé,
Merci de m’avoir appelé à l’éternité.
Aujourd’hui je rentre chez toi
comme tu es entré dans mon âme
Je ne veux plus jamais me séparer de toi.
Au Tabernacle, on conserve les hosties consacrées pendant la Messe et non utilisées pour la communion des fidèles. La foi nous enseigne qu'elles ont été transformées en Corps et Sang du Christ, ce qui signifie que le Seigneur est réellement présent en elles. Si vous ne pouvez pas vous asseoir, inclinez-vous profondément. Cette action témoigne de ta croyance en la présence du Christ dans le Saint Sacrement de l'Eucharistie et le culte d'adoration que tu lui consacres : reconnais que le Seigneur est Dieu, ton Dieu.
Prie avec les mots du psaume 95 :
Chantez au Seigneur un chant nouveau,
chantez au Seigneur, terre entière,
chantez au Seigneur et bénissez son nom !
De jour en jour, proclamez son salut,
racontez à tous les peuples sa gloire,
à toutes les nations ses merveilles !
Il est grand, le Seigneur, hautement loué,
redoutable au-dessus de tous les dieux :
néant, tous les dieux des nations !
Lui, le Seigneur, a fait les cieux :
devant lui, splendeur et majesté,
dans son sanctuaire, puissance et beauté.
Rendez au Seigneur, familles des peuples,
rendez au Seigneur la gloire et la puissance,
rendez au Seigneur la gloire de son nom.
Apportez votre offrande, entrez dans ses parvis,
adorez le Seigneur, éblouissant de sainteté :
tremblez devant lui, terre entière.
Prière de S. Alfonso Maria de Liguori devant le Saint Sacrement :
Adorable Jésus,
je crois fermement que Vous êtes réellement Présent
dans le Saint-Sacrement.
Je Vous adore et Vous aime par-dessus toutes choses ;
je Vous désire de toute
l’ardeur de mon âme.
Mais puisque je ne puis maintenant Vous recevoir sacramentellement,
venez au moins spirituellement dans mon cœur.
Oui, venez, ô Jésus ;
venez dans mon cœur,
venez combler mes plus ardents désirs ;
venez établir la sainteté dans mon âme.
Jésus, je m’unis à Vous,
comme si Vous y étiez déjà venu ;
en effet, je Vous adore,
et je me consacre tout à Vous.
Ne Vous séparez jamais de moi ;
ne permettez pas que je me sépare jamais de vous.
Amen
Si vous le désirez, vous pouvez ajouter quelques autres prières éternelles (comme celles ci-dessous) ou des chants eucharistiques, mais n'oubliez pas de rester quelques minutes en silence : dans la prière, nous parlons à Dieu, mais nous devons aussi lui laisser s'exprimer à travers nous.
- Loué et remercié soit à chaque instant, le très Saint et très Divin Sacrement ».
- Nous adorons, ô Christ, ton vrai Corps né de la Vierge Marie ;
pour nous tu as voulu souffrir
pour nous tu t’es offert victime sur la croix
et de ton flanc déchiré tu as versé l’eau et le sang.
soyez notre réconfort lors du dernier passage
et accueille-nous dans la maison du Père:
Ô doux Jésus, ou bon Jésus, ou Jésus qui est né de Marie. - Louange et amour pour le Cœur eucharistique de Jésus.
- Le cœur de Jésus, brûlant d'amour pour nous, éclaire nos cœurs d'amour pour toi.
- Toute mon espérance est en l'Agneau Immaculé, avec son Corps et Sang offert sur l'autel.
- Grâce au Sang divin de Jésus, ma foi est inébranlable, mon espérance est certaine et ma charité est parfaite.
- Jésus, j’ai confiance en toi.
Concluez votre visite au Saint-Sacrement en priant pour l'Église, en particulier selon les intentions du Pape. Pour l’Église, qui est ma Mère, et selon les intentions du Pape :
Prière avec notre Père
Notre Père, qui es aux cieux,
que ton nom soit sanctifié,
que ton règne vienne,
que ta volonté soit faite sur la terre comme au ciel.
Donne-nous aujourd’hui notre pain de ce jour.
Pardonne-nous nos offenses,
comme nous pardonnons aussi à ceux qui nous ont offensés.
Et ne nous laisse pas entrer en tentation
mais délivre-nous du mal.
Amen
Je vous salue, Marie
Je vous salue, Marie,
pleine de grâce,
le Seigneur est avec vous.
Vous êtes bénie entre toutes les femmes
et Jésus,
le fruit de vos entrailles,
est béni.
Sainte Marie,
Mère de Dieu,
priez pour nous,
pauvres pécheurs,
maintenant et à l’heure de notre mort.
Amen
La prière du gloire au Père :
Gloire au Père, et au Fils, et au Saint-Esprit.
Comme il était au commencement, maintenant et toujours,
Et dans les siècles des siècles. Amen.
Après avoir terminé la prière, adressez vos prières au Pape et rendez-vous devant l'image du Crucifié.
Chers pèlerins, chères sœurs et chers frères ! Si vous visitez la cathédrale de Palerme, à côté du maître-autel, vous trouverez la Croix du Jubilé. Pour plus d'informations, cliquez ici. Donc, prenez quelques instants pour prier et méditer devant le Crucifié, celui qui a donné sa vie pour l’humanité. Il est possible de se rendre dans d'autres églises jubilaires pour admirer un crucifix exposé à la vénération publique.
En contemplant le Crucifix, tu as la possibilité de prier en utilisant ces mots :
Nous t’adorons, ô Christ, et nous te bénissons, parce que tu as racheté le monde par ta sainte Croix.
Lisez la Parole de Dieu dans l’Évangile selon Luc (23,33-34.39-43)
Lorsqu’ils furent arrivés au lieu dit : Le Crâne (ou Calvaire), là ils crucifièrent Jésus, avec les deux malfaiteurs, l’un à droite et l’autre à gauche. Jésus disait : « Père, pardonne-leur : ils ne savent pas ce qu’ils font. » Puis, ils partagèrent ses vêtements et les tirèrent au sort. L’un des malfaiteurs suspendus en croix l’injuriait : « N’es-tu pas le Christ ? Sauve-toi toi-même, et nous aussi ! » Mais l’autre lui fit de vifs reproches : « Tu ne crains donc pas Dieu ! Tu es pourtant un condamné, toi aussi ! Et puis, pour nous, c’est juste : après ce que nous avons fait, nous avons ce que nous méritons. Mais lui, il n’a rien fait de mal. » Et il disait : « Jésus, souviens-toi de moi quand tu viendras dans ton Royaume. » Jésus lui déclara : « Amen, je te le dis : aujourd’hui, avec moi, tu seras dans le Paradis. »
Considérez les paroles de Jésus sur la croix : « Père, pardonne-leur : ils ne savent pas ce qu’ils font. », et demande-leur d'avoir la force de pardonner à quelqu'un qui t'a blessé. Après cela, réfléchis à ces paroles : « aujourd’hui, avec moi, tu seras dans le Paradis. » ; et exprime ta gratitude envers le Seigneur pour nous donner toujours la possibilité de nous sauver jusqu'à la dernière minute de notre vie.
Terminez en récitant la prière du Jubilé :
Prière du Jubilé
Père céleste,
En ton fils Jésus-Christ, notre frère,
Tu nous as donné la foi,
Et tu as répandu dans nos cœurs par l’Esprit Saint, la flamme de la charité
qu’elles réveillent en nous la bienheureuse espérance de l’avènement de ton Royaume.
Que ta grâce nous transforme,
pour que nous puissions faire fructifier les semences de l’Evangile,
qui feront grandir l’humanité et la création tout entière,
dans l’attente confiante des cieux nouveaux et de la terre nouvelle,
lorsque les puissances du mal seront vaincues,
et ta gloire manifestée pour toujours.
Que la grâce du Jubilé,
qui fait de nous des Pèlerins d’Espérance,
ravive en nous l’aspiration aux biens célestes
et répande sur le monde entier la joie et la paix
de notre Rédempteur.
A toi, Dieu béni dans l’éternité,
la louange et la gloire pour les siècles des siècles.
Amen
La Vierge Mère de Dieu est, par grâce, aussi notre mère. La maternité de Marie dans l'économie de la grâce perdure sans interruption depuis le moment où elle a consenti à la foi lors de l'Annonciation, et est maintenue sans hésitation sous la croix jusqu'au couronnement perpétuel de tous les élus. En effet, elle n’a pas déposé cette mission de salut lorsqu’elle est élevée au ciel, mais par sa multiple intercession elle continue à nous obtenir les dons du salut éternel. C'est pourquoi la bienheureuse Vierge est invoquée dans l'Église sous les titres d'Avocate, Auxiliatrice, Secouriste et Médiatrice.
En contemplant une image de la Bienheureuse Vierge Marie exposée à la vénération publique, vous avez la possibilité de méditer sur cette prière ou d'autres (voir aussi ci-dessous).
Le Memorare de Saint Bernard
Souvenez-vous, ô très miséricordieuse Vierge Marie,
qu’on n’a jamais entendu dire qu’aucun
de ceux qui ont eu recours à votre protection,
imploré votre assistance et réclamé votre, secours,
ait été abandonnéde vous.
Animé d’une pareille confiance,
ô Vierge des vierges, ô ma Mère,
je cours, je viens à vous et, gémissant
sous le poids de mes péchés,
je me prosterne à vos pieds.
O mère du Verbe,
ne méprisez pas mes prières,
mais écoutez-les favorablement
et daignez les exaucer.
Amen
Pour conclure votre visite, pensez à donner une aumône pour les pauvres : c'est le signe concret que votre cœur commence à changer pour aimer plus intensément Dieu et le prochain. Rappelez-vous ces mots du Nouveau Testament :
Si quelqu’un dit : « J’aime Dieu », alors qu’il a de la haine contre son frère, c’est un menteur. En effet, celui qui n’aime pas son frère, qu’il voit, est incapable d’aimer Dieu, qu’il ne voit pas. Et voici le commandement que nous tenons de lui : celui qui aime Dieu, qu’il aime aussi son frère (1Jn 4, 20-21).
En toutes choses, je vous ai montré qu’en se donnant ainsi de la peine, il faut secourir les faibles et se souvenir des paroles du Seigneur Jésus, car lui-même a dit : Il y a plus de bonheur à donner qu’à recevoir. » (Ac 20, 35).
Que chacun donne comme il a décidé dans son cœur, sans regret et sans contrainte, car Dieu aime celui qui donne joyeusement. Et Dieu est assez puissant pour vous donner toute grâce en abondance, afin que vous ayez, en toute chose et toujours, tout ce qu’il vous faut, et même que vous ayez en abondance de quoi faire toute sorte de bien. L’Écriture dit en effet de l’homme juste : Il distribue, il donne aux pauvres ; sa justice demeure à jamais. (2 Co 9, 7-9).
Textes et Prières
La prière chrétienne est une pratique spirituelle qui repose sur la foi, et donc une manifestation première de la foi chrétienne. La prière est, plus précisément, "foi qui parle", foi qui s’exprime ouvertement devant Dieu. La prière est une foi qui parle surtout parce que, dans la perspective chrétienne, elle répond à un Dieu qui n’est pas muet mais qui interloque, un Dieu qui a parlé à son peuple d’Israël et qui s’est manifesté de manière définitive dans son fils Jésus de Nazareth, comme l’avoue sans équivoque la Lettre aux Hébreux : " à bien des reprises et de bien des manières, Dieu, dans le passé, a parlé à nos pères par les prophètes ; mais à la fin, en ces jours où nous sommes, il nous a parlé par son Fils qu’il a établi héritier de toutes choses et par qui il a créé les mondes." (Hébreux 1,1-2).
Credo: nicéen-constantinopolitan
Je crois en un seul Dieu,
Le Père tout-puissant,
créateur du ciel et de la terre,
de l'univers visible et invisible.
Je crois en un seul Seigneur, Jésus Christ,
le Fils unique de Dieu,
né du Père avant tous les siècles :
Il est Dieu, né de Dieu, lumière,
née de la lumière, vrai Dieu, né du vrai Dieu.
Engendré, non pas créé,
de même nature que le Père;
et par lui tout a été fait.
Pour nous les hommes, et pour notre salut,
il descendit du ciel.
Par l'Esprit Saint, il a pris chair de la Vierge Marie,
et s'est fait homme.
Crucifié pour nous sous Ponce Pilate,
il souffrit sa Passion
et fut mis au tombeau.
Il ressuscita le troisième jour, conformément aux Écritures,
et il monta au ciel; il est assis à la droite du Père.
Il reviendra dans la gloire, pour juger les vivants et les morts;
et son règne n'aura pas de fin.
Je crois en l'Esprit Saint, qui est Seigneur et qui donne la vie;
il procède du Père et du Fils; avec le Père et le Fils,
il reçoit même adoration et même gloire;
il a parlé par les prophètes.
Je crois en l'Eglise, une, sainte, catholique et apostolique.
Je reconnais un seul baptême pour le pardon des péchés.
J'attends la résurrection des morts,
et la vie du monde à venir.
Amen
Credo : Symbole des Apôtres
Je crois en Dieu, le Père tout-puissant,
Créateur du ciel et de la terre.
Et en Jésus Christ, son Fils unique, notre Seigneur;
qui a été conçu du Saint Esprit,
est né de la Vierge Marie,
a souffert sous Ponce Pilate,
a été crucifié,
est mort et a été enseveli,
est descendu aux enfers;
le troisième jour est ressuscité des morts,
est monté aux cieux,
est assis à la droite de Dieu le Père tout-puissant,
d’où il viendra juger les vivants et les morts.
Je crois en l’Esprit Saint,
à la sainte Église catholique,
à la communion des saints,
à la rémission des péchés,
à la résurrection de la chair, à la vie éternelle.
Amen
Prière pour obtenir la foi (Pape Paul VI)
Seigneur, je crois: je veux croire en Toi.
O Seigneur, fais que ma foi soit entière,
sans réserves, et qu'elle pénètre dans ma pensée,
dans ma façon de juger les choses divines et les choses humaines;
O Seigneur, fais que ma foi soit libre;
qu'elle ait le concours personnel de mon adhésion,
accepte les renoncements et les devoirs qu'elle comporte
et qu'elle exprime le meilleur de ma personnalité:
je crois en Toi, Seigneur;
O Seigneur, fais que ma foi soit certaine;
forte d'une convergence extérieure de preuves
et d'un témoignage intérieur de l'Esprit Saint,
forte de sa lumière rassurante, de sa conclusion pacifiante,
de son assimilation reposante;
O Seigneur, fais que ma foi soit forte,
qu'elle ne craigne pas les contrariétés des problèmes,
dont est remplie l'expérience de notre vie avide de lumière,
qu'elle ne craigne pas l'adversité de ceux qui la discutent,
l'attaquent, la refusent, la nient;
mais qu'elle se renforce de la preuve de ta vérité,
qu'elle résiste à l'usure des critiques,
qu'elle se renforce continuellement en surmontant
les difficultés dialectiques et spirituelles
dans lesquelles se déroule notre existence temporelle.
O Seigneur, fais que ma foi soit joyeuse
et qu'elle donne paix et allégresse à mon esprit,
le rende capable de prier avec Dieu et de converser avec les hommes,
de telle manière que transparaisse
dans le langage sacré et profane
la béatitude intérieure de son heureuse possession;
O Seigneur, fais que ma foi soit active
et donne à la charité les raisons de son développement,
de manière qu'elle soit vraiment amitié avec Toi,
et qu'elle soit dans les travaux, dans les souffrances,
dans l'attente de la révélation finale,
une recherche continue de foi,
un témoignage constant, un aliment d'espérance;
O Seigneur, fais que ma foi soit humble
et qu'elle ne croit pas se fonder sur l'expérience
de mon esprit et de mon sentiment;
mais qu'elle rende témoignage à l'Esprit Saint,
et qu'elle n'ait d'autre garantie
que dans la docilité à la Tradition
et à l'autorité du magistère de la Sainte Eglise.
Amen
Work in progress...
Work in progress...
Work in progress...
IL GIUBILEO DELLA CHIESA CATTOLICA
الأصدقاء المسلمون الأعزاء، نقدم لكم اليوبيل في الكنيسة الكاثوليكية
Cari amici musulmani, come voi avete ascoltato attraverso i media, Papa Francesco, Capo della Chiesa Cattolica, come avviene ormai da tradizione ogni 25 anni a partire dal 1300, quando fu indetto da Papa Bonifacio VIII il primo Giubileo, in questo anno 2025, è stato inaugurato il 24 Dicembre 2024, con l’apertura della porta nella Basilica di San Pietro il “Giubileo della speranza”.
Sono tanti gli incontri, i confronti, le collaborazioni teologiche, gli incontri di preghiera, che i cristiani e i musulmani compiono insieme per crescere nella reciproca conoscenza. Il documento “sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”, firmato negli Emirati Arabi Uniti il 03 Febbraio 2019, da Papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, ha ulteriormente rafforzato i legami tra i Cristiani e i Musulmani.
Dunque guardiamo al futuro con fiducia affinchè insieme possiamo imparare a costruire la “Casa Comune”, dove vivere da fratelli. I Cristiani e i musulmani, a tutti i livelli, nutrono il desiderio di vivere nella pace e nella concordia, secondo gli insegnamenti della Bibbia e del Corano. Questa è la via da seguire per essere fedeli seguiaci del Dio vivente e misericordioso, che non vuole la morte, ma la vita. Non vuole desolazione, ma giardini fiorti.
Cari musulmani, potete chiederci: cosa è il Giubileo? Quali sono i punti in comune per capire questo grande evento che coinvolge la vita dei fedeli cristiani? Innanzitutto vi spieghiamo cosa è il giubileo e quali sono i “temi” in comune su cui possiamo riflettere.
Che cosa è il Giubileo per la Chiesa Cattolica?
Nella tradizione cattolica il Giubileo è un grande evento religioso. E' l'anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, è l'anno della riconciliazione tra i contendenti, della conversione e della penitenza sacramentale e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell'impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con i fratelli. L'anno giubilare è soprattutto l'anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all'umanità.
Le sue origini si ricollegano all'Antico Testamento. La legge di Mosé aveva fissato per il popolo ebraico un anno particolare: "Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel Paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, Né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è il giubileo, esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo" (Libro del Levitico). La tromba con cui si annunciava questo anno particolare era un corno d'ariete, che in ebraico si dice "Yobel", da cui deriva la parola "Giubileo". La celebrazione di quest'anno comportava, tra l'altro, la restituzione delle terre agli antichi proprietari, la remissione dei debiti, la liberazione degli schiavi e il riposo della terra. Nel Nuovo Testamento Gesù si presenta come Colui che porta a compimento l'antico Giubileo, essendo venuto a "predicare l'anno di grazia del Signore" (Isaia).
Il Giubileo, comunemente, viene detto "Anno santo", non solo perché si inizia, si svolge e si conclude con solenni riti sacri, ma anche perché è destinato a promuovere la santità di vita. E' stato istituito infatti per consolidare la fede, favorire le opere di solidarietà e la comunione fraterna all'interno della Chiesa e nella società, richiamare e stimolare i credenti ad una più sincera e coerente professione di fede in Cristo unico Salvatore.
Dunque nel giubileo, troviamo alcuni temi importanti per la vita del credente musulmano: il pellegrinaggio, il peccato, la misericordia (e quindi i nomi di Dio) e la preghiera.
Il pellegrinaggio nell’Islam
Nell’islam, (l’hajj) (pellegrinaggio alla Mecca) è uno dei 5 pilastri della fede. Ogni fedele musulmano che non abbia impedimenti deve recarsi in pellegrinaggio almeno una volta nella vita. Si tratta di un'esperienza esteriore ed interiore che comporta tutta una serie di rituali, luoghi da visitare tra cui la tomba del profeta a ad-Madinah.
La Mecca è il luogo più importante per l'Islam: la Ka’aba, (beit Allah), cioè la Casa di Dio, dove il cielo tocca la terra, un crocevia dove il divino incontra l'umano. I pellegrinaggi a questo luogo furono inaugurati dal profeta stesso, quando ancora viveva a Medina. Per un musulmano, compiere l’Hajj è un momento culminante della vita e conferisce lo status di pellegrino. L’Hajj è valido solo se viene compiuto nelle date giuste (ultimo mese dell’anno islamico) e il pellegrino deve prepararsi adeguatamente dentro di sé (Ihran), poiché il pellegrinaggio è prima di tutto un profondo viaggio spirituale e una trasformazione personale e morale.
Dunque, il pellegrino, deve compiere una serie di riti: vestirsi di bianco, radersi la testa ed offrire determinati sacrifici e visitare luoghi specifici, seguendo le orme del profeta ma anche di Ibraim (Abramo) e suo figlio Ismail, (i musulmani si considerano i discendenti di Ismaele). Il pellegrino deve anche circunnambulare la Ka’aba sette volte in senso antiorario. Inoltre, i musulmani (però non è obbligatorio), possono recarsi in pellegrinaggio alla Mecca in altri momenti. Questi pellegrinaggi prendono il nome di umrah.
Esiste anche una terza forma di pellegrinaggio la ziyarah. Non si tratta dii recarsi alla mecca, ma in altri luoghi associati al profeta o ai suoi discendenti, a persone a lui legate, o ad altre figure venerate come saggi e santi. Tuttavia, le correnti musulmane ultraortodosse, come i wabbiti o i salafiti, non consentono questi pellegrinaggi che sono particolarmente popolari nel sud est asiatico. Anche i pellegrinaggi alla città santa di Gerusalemme, Kerbala o Mashhad sono molto popolari e attirano centinaia di migliaia di fedeli ogni anno.
Il pellegrinaggio nel Cristianesimo
Definire il Pellegrinaggio, e quindi ricavarne la descrizione costituzionale del "Pellegrino", non è cosa agevole, soprattutto perché la pratica del "viandare", le sue motivazioni di fondo, i contesti storici e geografici e soprattutto le sue finalità, si sono modificate fortemente nel corso dei secoli e nell'era moderna hanno assunto contenuti di grande portata e significato esistenziale.
La pratica del Pellegrinaggio è presente come atto devozionale, individuale o collettivo, di saldatura tra l'uomo, la natura che lo circonda e la divinità. Ma questo naturale e originario significato religioso si è via via caricato di altri contenuti. L'inizio del secondo millennio fece assumere un notevole rilievo alla pratica religiosa del pellegrinaggio, sull'onda della rinascita spirituale che caratterizzò l'avvento del nuovo secolo.
Nella figura del pellegrino, l'homo viator, come scrive Renato Stopani in "Le vie del pellegrinaggio nel Medioevo", il cristiano del Medioevo si riconosceva perfettamente, poiché l'esperienza del pellegrinaggio, annullando per un determinato periodo di tempo quei fenomeni (luogo natio, casa, famiglia) nei quali l'uomo tende naturalmente a mettere le radici, permetteva di tradurre in termini reali il fatto che tutti siamo "advevae et peregrini", in cammino verso il Regno dei Cieli (Ipt. 2, II).
In un'epoca di forte sensibilità religiosa, qual era il Medioevo, non rispondeva riduttivamente solo ad una volontà di espiazione dei peccati, ma mirava soprattutto a realizzare una conoscenza più personale e diretta della propria fede, irrobustendone le basi culturali ed i collegamenti con la natura e i fini della società.
Non a caso il fiorire della spiritualità coincise con i profondi cambiamenti della società medievale, con la maggiore libertà data agli individui di spostarsi con migrazioni stabili e temporanee, superando le antiche precedenti barriere e usufruendo del nuovo periodo di relativa pace per tutto il continente europeo. Oltretutto segno di una ricchezza più diffusa che andava oltre quella dello spirito.
Notevole è infatti l'influenza della pratica del pellegrinaggio nella cultura, il suo sviluppo e la sua diffusione: il pellegrinaggio finì per occupare un ruolo di grande rilevanza nel modo di esprimersi delle tradizioni popolari e delle opere "culte": ballate epico-liriche, poesie, novellistica (Decamerone e la stessa Divina Commedia, che può essere letta come una sorta di allegoria del viaggio dei pellegrini, oltre alle cantiche dove immagini e similitudini si richiamano al pellegrinaggio), letteratura, genesi di fatti storici, arte sacra, diaristica e l'elencazione è puramente indicativa.
Ma l'origine "genetica" del pellegrinaggio non può essere datata: l'uomo è stato pellegrino sulla terra fin dai primordi dell'umanità. È la Creazione che assegna all'uomo il suo peculiare destino di "vagare" all'interno della natura messa a disposizione: il modo assegnato da Dio per conseguire "conoscenza" necessaria per sostanziare la sua libertà, cioè il suo libero arbitrio.
E fin dai primordi, l'uomo ha seguito due irresistibili impulsi: vincere l'ignoto conoscendolo e capire, interpretare, rendersi docile all'esistenza di Dio e al suo volere. Da allora fino ai nostri giorni detti impulsi sono rimasti immutati nell'uomo itinerante, la cui condizione è alimentata da una irresistibile sete di conoscenza. Partendo da queste sponde si riesce meglio a comprendere ciò che si intende affermare come introduzione all'argomento: il "peregrinare" è connaturato all'uomo che si diparte dal Paradiso terrestre; il pellegrinaggio è una condizione genetica del rapporto uomo-natura; la connotazione del pellegrinaggio è sempre stata - ed è rimasta - essenzialmente religiosa; il pellegrinaggio è ancor di più un fondamento dell'uomo di oggi, che basa sulla conoscenza e la cultura che ne deriva, la sua condizione esistenziale cosidetta "moderna", che, specialmente nel contesto del nostro continente, ha prodotto una unificazione culturale che faciliterà il cammino verso l'unificazione politica in atto. Il pellegrinaggio, infine, ha diffuso immensi tesori di arte, di conoscenze, di scambi, di benefici spirituali e morali: ed è su questo, volendolo o no, che si regge il futuro dell’umanità. (di Amos Ciabattoni per vatican.va).
Il “peccato” nella tradizione islamica
I dieci comandamenti vengono riconfermati dalla religiosità islamica. Sono diversi quegli atteggiamenti e atti che vengono presentati come negativi, ovvero “non amati da Dio”. Qui di seguito alcuni esempi. Al-israf (cioè corruzione), dissipatezza, sperpero. La Vita è un dono gratuito e meraviglioso, godersela in gioia e pace e in condivisione è un bene, ma il consumismo cieco ed egoistico è un peccato: “È Dio che fa crescere giardini con pergolati e senza pergolati, palme e cereali che danno frutti diversi e ulivi e melograni simili per foglie e dissimili per frutti. Mangiatene i frutti quando maturano e date ai poveri la parte che loro spetta nel giorno del raccolto, ma non esagerate in prodigalità, perché Dio non ama i prodighi” (Il Corano 6: 141). 1) Al-fisad, corruzione. L’essere umano ha avuto la totale fiducia dal Creatore, la terra, la giustizia sono state affidate nelle sue mani. Khalifa, che letteralmente significa “il successore”, è il ruolo che il Corano offre all’essere umano come luogotenente di Dio sulla terra (Il Corano 2:30). Si legge: “Con i beni che Dio ti ha dato cerca piuttosto di procurarti la dimora dell’altra vita. Non dimenticare il tuo dovere in questo mondo, sii buono con gli altri come Dio è stato buono con te e non cercare di portar corruzione sulla terra, perché Dio non ama i corruttori» (Il Corano 28, 77). 2) Al-ya’s, significa disperare della misericordia di Dio. Nella sura del Corano intitolato a Giuseppe, troviamo un insegnamento di speranza oltre tutte le difficoltà. Il profeta Giacobbe non vede il suo amato figlio Giuseppe oramai da troppi anni e gli altri figli ne hanno annunciato la morte certa. E invece Giacobbe, nonostante tutto, spera ancora di rivedere il figlio vivo, non perde mai la speranza nella misericordia divina, divenendo un esempio da seguire. Secondo il Corano, disperare dell’amore di Dio è un peccato vero e proprio. Giacobbe si allontanò quindi da loro dicendo: “Che dolore provo per Giuseppe!» E gli si offusco la vista per il dolore che cercava di reprimere. Gli dissero allora i figli: «Per Dio! Continuerai a pensare a Giuseppe fino a rovinarti la salute e morire!» Rispose: «Mi lamento della mia afflizione e angoscia solo con Dio, che mi ha fatto conoscere ciò che voi non sapete. O figli miei, andate e cercate di Giuseppe e di suo fratello e non disperate della misericordia di Dio, perché della misericordia di Dio non disperdano che i miscredenti”. (Il Corano 12: 84-88).
Il “peccato” nella tradizione cristiana
Nella visione cristiana, il peccato è una offesa a Dio. La Chiesa Cattolica elenca due specie di peccati: il peccato originale e il peccato attuale. La dottrina cristiana riscontra tre leggi: legge naturale, legge antica e legge nuova o evangelica. La legge naturale è quella legge che è iscritta nel cuore di ogni uomo e permette di distinguere le azioni buone da quelle malvagie. La legge antica è la legge mosaica con tutti i suoi articoli e i commenti della torah, è la legge ebraica. Infine la legge nuova o evangelica è quella insegnata da Gesù Cristo. La prima legge, che vale per ogni uomo, detta anche legge naturale, se non è rispettata produce malessere personale e sociale. La seconda, quella dell'antica alleanza, se è osservata promette protezione, forza e vittoria da parte di Dio. Quella evangelica, quella propria del cristianesimo, se praticata produce felicità nel credente.
Il concetto di peccato è strettamente collegato a quello della Legge di Dio, legge definita nella Sacra Scrittura. Per trasgressione si intende non solo ciò che si commette (commissione) ma anche ciò che si omette (omissione) di fare. È quindi un atto consapevole e responsabile, compiuto volontariamente dalla creatura umana, è assente quindi il concetto di colpa involontaria. Esso viene definito come un atto che ha la sua origine nel cuore stesso dell'essere umano (Il testo sul peccato è stato rialaborato dal “Catechismo della Chiesa Cattolica”, parte terza, articolo 8 e seguenti).
La misericordia nella tradizione islamica
Sono diversi nomi di Dio che, all’interno del testo sacro dei musulmani, indicano la misericordiosa (al-‘afoww), il perdono (al-ghafur), la clemenza (al-karim), l’indulgenza (al-rahim) e la grazia (al-tawwab). È vero che è giusto rispondere all’ingiustizia con una condanna e una pena, tuttavia il Corano ricorda all’essere umano: a) che nessuno raggiunge il bene o può purificarsi senza la grazia di Dio: “se non fosse per il favore di Dio su di voi e la Sua misericordia, di voi neppure uno sarebbe puro giammai, ma Dio purifica chi vuole e Dio è ascoltatore sapiente” (Corano 24:21). b) Dio perdona le colpe, anzi, può anche trasformarle in bene: “E quando vengono da te quelli che credono ai nostri segni, di’: “La pace sia con voi”. Il Signore ha prescritto a Se stesso l’Amore. Per chiunque di voi commette un male per ignoranza e poi si pente e si ravvede, Egli allora è “Perdonatore e Misericordioso” (Corano 6, 45). c). Non esiste nessuna colpa che non possa essere perdonata da Dio: “O miei servi! Voi che avete commesso eccessi contro le vostre anime, non disperate della misericordia di Dio, Dio perdona tutte le colpe. Si, Egli è il Clemente, il Misericordioso” (Corano 39: 53). d) Chi vuole essere perdonato da Dio, perdoni il suo prossimo: “Non giurino, coloro che posseggono mezzi e sostanze, di non dar più nulla ai parenti, ai poveri e agli emigranti sulla via di Dio; perdonino anzi e condònino: non amereste anche voi esser perdonati da Dio? Dio in verità è perdonatore, indulgente” (Corano 24: 22). e) La grande rivoluzione umana, sociale, culturale e spirituale è poter perdonare e rispondere con il bene ad un male subìto. La logica coranica, tenendo conto della reale presenza del male, indica il perdono come il vero motore della trasformazione individuale e collettiva: “Il bene non è uguale al male. Respingi questo con ciò che vi è di più buono e bello (ahsan), colui che l’inimicizia separava da te diverrà un amico fervente! Ma ciò non lo raggiungeranno tranne coloro che sono pazienti, e ciò non lo raggiungeranno tranne chi possiede una virtù considerevole e grande” (Corano 41: 34 e 35).
La misericordia nella tradizione cristiana
La Bibbia ci parla di un Dio che rivela un cuore di Padre e viscere di misericordia. Un Dio apatico e lontano non spiega né la creazione né la redenzione. Gesù ci rivela una sorprendente compassione (splanchnìzomai in greco) per i malati e i peccatori: per loro, e non per i sani e quelli che si ritengono giusti, è venuto come medico e “bel” pastore. Un Dio lontano, pensato con categorie astratte, di tipo intellettuale, non risponde né al modo con cui Gesù ci presenta il Padre (Abbà), né alle domande più profonde dell’uomo. Le proprietà di Dio secondo i santi – Teresa di Lisieux, Faustina Kowalska, Madre Speranza – mettono al centro l’Amore Misericordioso. Del resto “Dio è amore” e la santità consiste nel diventare misericordiosi (cf Lc 6,36), mettendo in atto il comandamento dell’amore, il testamento di Gesù che tutto riassume. I Santi sono tutti testimoni della carità. Dio vuole in Cristo la salvezza di tutti. La conversione evangelica a cui ci chiama la misericordia consiste nel diventare noi stessi misericordiosi, abbandonando il nostro egoismo, ossia la durezza di cuore tipica di chi si crede giusto e giudica gli altri. La Chiesa è chiamata a usare “il metro della misericordia, a essere sacramento della misericordia, come lo è stato Gesù”. La riceve, la professa, la testimonia. “Senza misericordia non c’è la Chiesa di Cristo”. Tutti i sacramenti, specialmente la riconciliazione, sono sacramenti della misericordia. La pastorale e la prassi della Chiesa devono prendersi cura di tutti gli uomini peccatori con misericordia, senza mai giustificare il peccato. “La misericordia – come canta Maria nel Magnificat – è il riflesso della gloria di Dio in questo mondo e il compendio del messaggio di Gesù Cristo” (rielaborazione dal libro Walter Kasper, “Misericordia Concetto fondamentale del vangelo – Chiave della vita cristiana”).
La preghiera nella tradizione islamica
Dove la devozione musulmana costruisce un'unificazione dell'esistenza personale, familiare e sociale in una serie di riti, uno stile di vita, un'estetica e un progetto sociale, cioè dei valori. La vita rituale è importantissima, innanzitutto la preghiera: per i più devoti possono essere le cinque preghiere, per altri una preghiera al giorno, altri saranno assidui solo alla preghiera del venerdì. La preghiera, certamente, ha un'enorme importanza per ritmare e dare spessore alla devozione. Anche il digiuno del ramadan ha una funzione fondamentale: riportare alla pratica religiosa tutti coloro che slittano verso comportamenti nemo religiosi.
Da secoli a una moltitudine di credenti dell’islam la preghiera musulmana ha permesso di esprimere e di vivere l’atteggiamento spirituale di abbandono del sé a Colui che il Corano chiama il “Signore dei mondi”. L’istituzione della preghiera rituale – in arabo salat – risale all’epoca del Profeta. Molti versetti coranici si riferiscono a due o tre preghiere; la tradizione profetica – in arabo hadith – ne menziona cinque, che portano il nome dell’ora in cui esse devono essere recitate: la preghiera dell’alba (al fajr), la preghiera di mezzogiorno (al zuhr), quella del pomeriggio (al asr), la preghiera del tramonto (al maghrib), e quella della sera ( al aisha).
Regole estremamente precise prevedono anche al possibilità dello spostamento di questi orari; inoltre , per le preghiere comunitarie, una corporazione dedicata al calcolo matematico dell’inizio delle preghiere ne definisce l’ora esatta: essi sono chiamati mutakil (operai del tempo). Quando, rispondendo alla chiamata del muezzin, il musulmano decide di mettersi in preghiera, deve innanzitutto concepire interiormente l’intenzione di dirigersi verso Dio, e ciò implica psicologicamente l’isolamento mentale, segno della purificazione dello spirito e del cuore.
Le diverse abluzioni rituali, fatte con l’acqua o con la sabbia, favoriscono questa entrata nella preghiera: durante la preghiera, il volto del credente deve essere diretto in direzione della Mecca: nelle moschee la direzione della Mecca è indicata da una nicchia chiamata Mihrab. La preghiera (salat) consiste in realtà in una liturgia in cui ogni gesto e ogni parola sono strettamente determinati; perciò la preghiera rituale comporta sempre;
- Un preliminare: formulazione dell’intenzione (niyya)
- Formulazione del takbir (recitazione della formula “Dio è grande”)
- Formulazione della richiesta di aiuto indirizzata a Dio.
La preghiera nella tradizione cristiana
La preghiera, come ogni atto pienamente personale, richiede attenzione e intenzione, consapevolezza della presenza di Dio e un dialogo efficace e sincero con Lui. La condizione perché tutto questo sia possibile è il raccoglimento. Il termine raccoglimento indica l'azione con cui la volontà, in virtù della sua capacità di dominare tutte le forze che concorrono nella natura umana, cerca di moderare la tendenza alla dispersione, favorendo così la calma e la serenità interiore. Questo atteggiamento è essenziale nei momenti specialmente dedicati alla preghiera, nei quali bisogna mettere tra parentesi le altre attività e cercare di evitare le distrazioni. Tuttavia non deve limitarsi a quei momenti: deve dilatarsi in quella disposizione abituale di raccoglimento nella quale la fede e l’amore che riempiono il cuore, aiutano a vivere tutte le proprie azioni riferendole in modo esplicito o implicito a Dio.
Un'altra condizione per la preghiera è la fiducia. Senza una piena fiducia in Dio e nel suo amore non ci sarà preghiera, almeno non una preghiera sincera capace di superare le prove e le difficoltà. Non si tratta solo della fiducia che una particolare richiesta sarà esaudita, ma della certezza che Dio ci ama e ci comprende e che quindi possiamo aprire il nostro cuore a Lui senza riserve.
Una caratteristica specifica e fondamentale della preghiera cristiana è il suo carattere trinitario. È il frutto dell'azione dello Spirito Santo che, infondendo e stimolando la fede, la speranza e l'amore, fa crescere nella presenza di Dio, al punto da sentirsi allo stesso tempo sulla terra, dove si vive e si lavora, e nel cielo, che è presente nel proprio cuore per opera della grazia. La preghiera cristiana è quindi una preghiera filiale. La preghiera di un figlio che in ogni momento, nella gioia e nel dolore, nel lavoro e nel riposo, si rivolge con semplicità e sincerità al Padre per mettere nelle sue mani le preoccupazioni e i sentimenti del suo cuore, con la certezza di trovare in Lui comprensione e accoglienza. Più ancora, un amore in cui tutto trova un senso.
الأصدقاء المسلمون الأعزاء، كما سمعتم عبر وسائل الإعلام، أعلن البابا فرانسيس، رأس الكنيسة الكاثوليكية، كما جرت العادة كل 25 عاماً منذ عام 1300 عندما أعلن البابا بونيفاس الثامن أول يوبيل في التاريخ، عام 2025 "عام اليوبيل"، وقد تم افتتاحه في 24 ديسمبر 2024، بفتح باب كنيسة القديس بطرس "يوبيل الأمل."
هناك العديد من اللقاءات والمناقشات والتعاون اللاهوتي وجلسات الصلاة التي يقوم بها المسيحيون والمسلمون معاً للنمو في المعرفة المتبادلة. لقد عزّزت وثيقة "الأخوة الإنسانية من أجل السلام العالمي والتعايش المشترك"، التي وقعها البابا فرانسيس والإمام الأكبر للأزهر أحمد الطيب في الإمارات العربية المتحدة في 3 فبراير 2019، الروابط بين المسيحيين والمسلمين بشكل أكبر. لذلك، دعونا ننظر إلى المستقبل بثقة حتى نتمكن معاً من تعلم كيفية بناء "البيت المشترك"، حيث نعيش كإخوة. يسعى المسيحيون والمسلمون، على جميع المستويات، للعيش في سلام ووئام، وفقاً لتعاليم الكتاب المقدس والقرآن. هذا هو الطريق الذي يجب اتباعه لنكون أتباعاً مخلصين للإله الحي الرحيم، الذي لا يريد الموت بل الحياة. لا يريد الخراب، بل الحدائق المزهرة.
الأصدقاء المسلمون، قد تسألوننا: ما هو اليوبيل؟ ما هي النقاط المشتركة لفهم هذا الحدث الكبير الذي يؤثر على حياة المؤمنين المسيحيين؟ أولاً، نود أن نشرح لكم ما هو اليوبيل وما هي "المواضيع" المشتركة التي يمكننا التفكير فيها
ما هو اليوبيل في الكنيسة الكاثوليكية؟
في التقليد الكاثوليكي، اليوبيل هو حدث ديني كبير. إنه عام مغفرة الخطايا والعقوبات، وعام المصالحة بين المتنازعين، والتوبة والتكفير عن الذنوب، وبالتالي التضامن والأمل والعدالة والالتزام بخدمة الله في فرح وسلام مع الإخوة. سنة اليوبيل هي قبل كل شيء سنة المسيح، حامل الحياة والنعمة للبشرية
تعود أصوله إلى العهد القديم. حددت شريعة موسى للشعب العبري سنة خاصة: "وتقدسون السنة الخمسين وتنادون بالعتق في الأرض لجميع سكانها. تكون لكم يوبيلا، وترجعون كل إلى ملكه، وتعودون كل إلى عشيرته. سنة الخمسين تكون لكم يوبيلا. لا تزرعوا ولا تحصدوا زريعها ولا تقطفوا كرومها المحولة. إنها يوبيل. مقدسة تكون لكم. من الحقل تأكلون غلتها. في هذه السنة اليوبيل ترجعون كل إلى ملكه" (سفر اللاويين). كان البوق المستخدم لإعلان هذه السنة الخاصة مصنوع من قرن كبش، ويُسمى بالعبرية "يوبيل"، ومن هنا جاءت كلمة "يوبيل". تضمن الاحتفال بهذه السنة، من بين أمور أخرى، إعادة الأراضي إلى ملاكها القدامى، وإبراء الديون، وتحرير العبيد، وراحة الأرض. في العهد الجديد، يقدم يسوع نفسه كمن يحقق اليوبيل القديم، إذ جاء "ليبشر بسنة الرب المقبولة" (اشعياء.)
يُطلق على اليوبيل عادة "السنة المقدسة"، ليس فقط لأنه يبدأ ويجري ويختتم بطقوس دينية احتفالية، ولكن أيضاً لأنه مخصص لتعزيز قداسة الحياة. فقد تأسس لتعزيز الإيمان، وتشجيع أعمال التضامن والشركة الأخوية داخل الكنيسة وفي المجتمع، ودعوة وتحفيز المؤمنين على اعتراف أكثر صدقاً واتساقاً بالإيمان بالمسيح المخلص الوحيد. إذن في اليوبيل، نجد بعض المواضيع المهمة لحياة المؤمن المسلم: الحج، والخطيئة، والرحمة (وبالتالي أسماء الله) والصلاة
الحج في الإسلام
في الإسلام، يعتبر (الحج) إلى مكة أحد أركان الإيمان الخمسة. يجب على كل مسلم مؤمن المتمكن أن يذهب للحج مرة واحدة على الأقل في حياته. إنها تجربة خارجية وداخلية تتضمن سلسلة كاملة من الطقوس، وأماكن للزيارة بما في ذلك قبر النبي في المدينة المنورة
مكة هي المكان الأكثر أهمية للإسلام: الكعبة (بيت الله)، أي بيت الله، حيث تلامس السماء الأرض، ومفترق طرق حيث يلتقي الإلهي بالإنساني. افتتح النبي نفسه الحج إلى هذا المكان، عندما كان لا يزال يعيش في المدينة. بالنسبة للمسلم، فإن أداء الحج هو لحظة فاصلة في الحياة ويمنح مكانة (الحاج). يعد الحج صحيحاً فقط إذا تم في التواريخ الصحيحة (الشهر الأخير من السنة الهجرية) ويتوجب على الحاج أن يستعد بشكل مناسب داخل نفسه (الإحرام)، لأن الحج هو قبل كل شيء رحلة روحية عميقة وتحول شخصي وأخلاقي
وعليه، يجب على الحاج أن يؤدي سلسلة من الطقوس: ارتداء الثياب البيضاء، وحلق رأسه، وتقديم تضحيات معينة، وزيارة أماكن محددة، متبعاً خطوات النبي وكذلك النبي إبراهيم وابنه إسماعيل (يعتبر المسلمون أنفسهم من نسل إسماعيل). على الحاج أيضاً أن يطوف حول الكعبة سبع مرات عكس اتجاه عقارب الساعة. بالإضافة إلى ذلك، يمكن للمسلمين (ولكن ليس إلزامياً) الذهاب إلى الحج إلى مكة في أوقات أخرى ويطلق على هذه الحج اسم العمرة
هناك أيضًا شكل ثالث من الحج وهو الزيارة. لا يتعلق الأمر بالذهاب إلى مكة، بل إلى أماكن أخرى مرتبطة بالنبي أو ذريته، أو أشخاص مرتبطين به، أو شخصيات أخرى مثل الحكماء والأولياء. ومع ذلك، فإن التيارات الإسلامية المتشددة، مثل الوهابيين أو السلفيين، لا تسمح بهذه الحج التي تحظى بشعبية خاصة في جنوب شرق آسيا. كما أن الحج إلى المدينة المقدسة القدس أو كربلاء أو مشهد شائعة جداً وتجذب مئات الآلاف من المؤمنين كل عام
الحج في المسيحية
تعريف الحج، وبالتالي استخلاص وصف دستوري "للحاج"، ليس بالأمر السهل، خاصة لأن "السفر"، ودوافعه الأساسية، والسياقات التاريخية والجغرافية، وخاصة أهدافه، قد تغيرت بشكل كبير على مر القرون وفي العصر الحديث اكتسب محتويات ذات أهمية وجودية كبيرة
ممارسة الحج موجودة كفعل تكريس، فردي أو جماعي، يربط بين الإنسان والطبيعة المحيطة به والألوهية. لكن هذا المعنى الديني الطبيعي والأصلي قد ازداد تدريجياً بمحتويات أخرى. جعلت بداية الألفية الثانية الممارسة الدينية للحج تكتسب أهمية كبيرة، على موجة النهضة الروحية التي ميزت قدوم القرن الجديد
في شخصية الحاج، الإنسان المسافر، كما يكتب ريناتو ستوباني في "طرق الحج في العصور الوسطى"، كان المسيحي في العصور الوسطى يتعرف على نفسه تماماً، لأن تجربة الحج، عندما تلغي لفترة معينة من الزمن تلك الظواهر (المكان الأصلي، المنزل، العائلة) التي يميل الإنسان طبيعياً إلى التجذر فيها، سمحت بترجمة حقيقة أننا جميعاً "غرباء وحجاج" في طريقنا إلى ملكوت السماوات (1 بطرس 2، 11) إلى واقع ملموس
في عصر الحساسية الدينية العالية، مثل العصور الوسطى، لم يكن الحج يستجيب فقط لرغبة في التكفير عن الخطايا، بل كان يهدف أيضاً إلى تحقيق معرفة أكثر شخصية ومباشرة بالإيمان، وتعزيز أسسه الثقافية وروابطه مع طبيعة وأهداف المجتمع
ليس من قبيل الصدفة أن ازدهار الروحانية تزامن مع التغييرات العميقة في المجتمع في العصور الوسطى، مع زيادة حرية الأفراد في التنقل من خلال الهجرات الدائمة والمؤقتة، متجاوزين الحواجز القديمة السابقة والاستفادة من الفترة الجديدة من السلام النسبي في جميع أنحاء القارة الأوروبية. بالإضافة إلى ذلك، فهو علامة على ثراء أكثر انتشاراً يتجاوز الثراء الروحي
في الواقع، فإن تأثير ممارسة الحج في الثقافة وتطورها وانتشارها أضحى واضحاً: انتهى الأمر بالحج إلى احتلال دور بارز في طريقة التعبير عن التقاليد الشعبية و"والشعائر الدينية": الترانيم الملحمية الغنائية، والقصائد، والروايات القصيرة (ديكاميرون والكوميديا الإلهية نفسها، التي يمكن قراءتها كنوع من استعارة لرحلة الحجاج، بالإضافة إلى الأناشيد حيث تشير الصور والتشبيهات إلى الحج)، والأدب، ونشأة الأحداث التاريخية، والفن المقدس، واليوميات، وهذه القائمة هي بعض الأمثلة
لكن الأصل "الجيني" للحج لا يمكن تحديد تاريخه: كان الإنسان حاجاً على الأرض منذ بداية البشرية. إنه فعل الخلق الذي يخصص للإنسان مصيره الخاص "بالتجول" داخل الطبيعة المتاحة: الطريقة التي عينها الله لتحقيق "المعرفة" الضرورية لإثبات حريته، أي حرية إرادته
ومنذ البداية، اتبع الإنسان دافعين لا يمكن مقاومتهما: التغلب على المجهول بمعرفته وفهم وجود الله وإرادته وتفسيرهما والخضوع لهما. منذ ذلك الحين وحتى يومنا هذا، ظلت هذه الدوافع دون تغيير في الإنسان المتنقل، الذي تتغذى حالته بعطش لا يقاوم للمعرفة. انطلاقاً من هذه النقاط، يمكننا فهم ما نعتزم تأكيده كمقدمة للموضوع بشكل أفضل: "الترحال" مرتبط بطبيعة الإنسان الذي يغادر الفردوس الأرضي؛ الحج هو حالة جينية للعلاقة بين الإنسان والطبيعة؛ كانت خصائص الحج دائماً - ولا تزال - دينية في جوهرها؛ الحج هو أكثر من ذلك أساس الإنسان اليوم، الذي يبني على المعرفة والثقافة التي تنبع منها، حالته الوجودية المسماة "الحديثة"، والتي، خاصة في سياق قارتنا، أنتجت توحيداً ثقافياً سيسهل الطريق نحو التوحيد السياسي الجاري. أخيراً، نشر الحج كنوزاً هائلة من الفن والمعرفة والتبادلات والفوائد الروحية والأخلاقية: وعلى هذا، سواء أردنا ذلك أم لا، يعتمد مستقبل البشرية. (بقلم آموس سياباتوني لـ. vatican.va)
"الخطيئة" في التقليد الإسلامي
تؤكد الديانة الإسلامية على الوصايا العشر. هناك العديد من المواقف والأفعال التي تقدم على أنها سلبية، أي "لا يحبها الله". فيما يلي بعض الأمثلة. الإسراف (أي الفساد)، التبذير، الإنفاق المفرط. فالحياة هبة مجانية ورائعة، والاستمتاع بها في فرح وسلام ومشاركة أمر جيد، ولكن الاستهلاك الأعمى والأناني خطيئة: "وهو الذي أنشأ جنات معروشات وغير معروشات والنخل والزرع مختلفاً أكله والزيتون والرمان متشابهاً وغير متشابه كلوا من ثمره إذا أثمر وآتوا حقه يوم حصاده ولا تسرفوا إنه لا يحب المسرفين" (القرآن 6: 141)
1) الفساد. حصل الإنسان على الثقة الكاملة من الخالق، الأرض، العدالة وضعت بين يديه. خليفة، التي تعني حرفياً "الذي يخلف"، هو الدور الذي يقدمه القرآن للإنسان كنائب لله على الأرض (القرآن 2:30). نقرأ: "وابتغ فيما آتاك الله الدار الآخرة ولا تنس نصيبك من الدنيا وأحسن كما أحسن الله إليك ولا تبغ الفساد في الأرض إن الله لا يحب المفسدين" (القرآن 28، 77)
2) اليأس، يعني عدم الثقة من رحمة الله. في سورة القرآن المسماة باسم يوسف، نجد درساً في الأمل رغم كل الصعاب. النبي يعقوب لم ير ابنه الحبيب يوسف منذ سنوات عديدة وأعلن أبناؤه الآخرون موته المؤكد. ومع ذلك، فإن يعقوب، على الرغم من كل شيء، ما زال يأمل في رؤية ابنه حياً، ولم يفقد أبداً الأمل في الرحمة الإلهية، ليصبح مثالاً يُحتذى به. وفقاً للقرآن، فإن اليأس من محبة الله هو خطيئة حقيقية. "وتولى عنهم وقال يا أسفى على يوسف وابيضت عيناه من الحزن فهو كظيم. قالوا تالله تفتأ تذكر يوسف حتى تكون حرضاً أو تكون من الهالكين. قال إنما أشكو بثي وحزني إلى الله وأعلم من الله ما لا تعلمون. يا بني اذهبوا فتحسسوا من يوسف وأخيه ولا تيأسوا من روح الله إنه لا ييأس من روح الله إلا القوم الكافرون" (القرآن 12: 84-88)
"الخطيئة" في التقليد المسيحي
في الرؤية المسيحية، الخطيئة هي إهانة لله. تسرد الكنيسة الكاثوليكية نوعين من الخطايا: الخطيئة الأصلية والخطيئة الفعلية. العقيدة المسيحية تجد ثلاثة قوانين: القانون الطبيعي والقانون القديم والقانون الجديد أو الإنجيلي. القانون الطبيعي هو ذلك القانون المكتوب في قلب كل إنسان والذي يسمح بالتمييز بين الأفعال الحسنة والأفعال السيئة. القانون القديم هو شريعة موسى بكل موادها وتعليقات التوراة، إنها الشريعة اليهودية. وأخيراً، القانون الجديد أو الإنجيلي هو ما علمه يسوع المسيح. القانون الأول، الذي ينطبق على كل إنسان، والمسمى أيضاً بالقانون الطبيعي، إذا لم يتم احترامه، ينتج عنه ضيق شخصي واجتماعي. الثاني، ذلك العهد القديم، إذا تم الالتزام به، يعد بالحماية والقوة والنصر من الله. ذلك الإنجيلي، الخاص بالمسيحية، إذا تم ممارسته، ينتج السعادة في المؤمن
مفهوم الخطيئة مرتبط ارتباطاً وثيقاً بمفهوم شريعة الله، الشريعة المحددة في الكتاب المقدس. بالتجاوز نعني ليس فقط ما يرتكب الفعل (الارتكاب) ولكن أيضاً ما يُترك أو يغفل (الإغفال) من فعله. إنه إذن فعل واعٍ ومسؤول، تقوم به المخلوقات البشرية طوعاً، وبالتالي يغيب مفهوم الذنب غير المتعمد. يُعرّف على أنه فعل له أصله في قلب الإنسان نفسه (النص المتعلق بالخطيئة مأخوذ من "تعليم الكنيسة الكاثوليكية"، الجزء الثالث، المادة 8 وما يليها.)
الرحمة في التقليد الإسلامي
هناك أسماء مختلفة لله، داخل النص المقدس للمسلمين، تشير إلى الرحمة (العفو)، والمغفرة (الغفور)، والرأفة (الكريم)، والتسامح (الرحيم) والنعمة (التواب). صحيح أنه من الصواب الرد على الظلم بإدانة وعقوبة، ومع ذلك يذكر القرآن الإنسان
أ) أنه لا أحد يبلغ الخير أو يمكن أن يتطهر بدون نعمة الله: "ولولا فضل الله عليكم ورحمته ما زكى منكم من أحد أبداً ولكن الله يزكي من يشاء والله سميع عليم" (القرآن 24:21).
ب) الله يغفر الذنوب، بل يمكنه أيضاً تحويلها إلى خير: "وإذا جاءك الذين يؤمنون بآياتنا فقل سلام عليكم كتب ربكم على نفسه الرحمة أنه من عمل منكم سوءاً بجهالة ثم تاب من بعده وأصلح فأنه غفور رحيم" (القرآن 6، 45)
ج). لا يوجد ذنب لا يمكن أن يغفره الله: "قل يا عبادي الذين أسرفوا على أنفسهم لا تقنطوا من رحمة الله إن الله يغفر الذنوب جميعاً إنه هو الغفور الرحيم" (القرآن 39: 53).
د) من يريد أن يغفر له الله، فليغفر لقريبه: "ولا يأتل أولو الفضل منكم والسعة أن يؤتوا أولي القربى والمساكين والمهاجرين في سبيل الله وليعفوا وليصفحوا ألا تحبون أن يغفر الله لكم والله غفور رحيم" (القرآن 24: 22)
هـ) الثورة الإنسانية والاجتماعية والثقافية والروحية العظيمة هي القدرة على المغفرة والرد بالخير على الشر الذي تعرضنا له. المنطق القرآني، مع مراعاة الوجود الحقيقي للشر، يشير إلى المغفرة كمحرك حقيقي للتحول الفردي والجماعي: "ولا تستوي الحسنة ولا السيئة ادفع بالتي هي أحسن فإذا الذي بينك وبينه عداوة كأنه ولي حميم. وما يلقاها إلا الذين صبروا وما يلقاها إلا ذو حظ عظيم" (القرآن 41: 34 و 35)
الرحمة في التقليد المسيحي
يتحدث الكتاب المقدس عن إله يكشف قلب الأب وأحشاء الرحمة. إله غير مبالٍ وبعيد لا يفسر الخلق ولا الفداء. يكشف لنا يسوع عن تعاطف مدهش (سبلانكنيزوماي باليونانية) للمرضى والخطاة: لأجلهم، وليس للأصحاء والذين يعتبرون أنفسهم أبرارًا، جاء كطبيب وراعٍ "صالح". إله بعيد، مُفكر به بمفاهيم مجردة، من النوع الفكري، لا يستجيب للطريقة التي يقدم بها يسوع الآب (أبّا)، ولا لأعمق أسئلة الإنسان. صفات الله وفقًا للقديسين - تيريزا الصغيرة، فاوستينا كوفالسكا، الأم سبيرانزا - تضع "الحب الرحيم" في المركز. وبعد كل شيء "الله محبة" والقداسة تكمن في أن نصبح رحماء (راجع لوقا ٦:٣٦)، من خلال تنفيذ وصية المحبة، وصية يسوع التي تلخص كل شيء. القديسون جميعهم شهود للمحبة. يريد الله في المسيح خلاص الجميع. التوبة الإنجيلية التي تدعونا إليها الرحمة تتمثل في أن نصبح نحن أنفسنا رحماء، تاركين أنانيتنا، أي قساوة القلب النموذجية لمن يعتقد أنه بار ويدين الآخرين. الكنيسة مدعوة لاستخدام "معيار الرحمة، لتكون سرًا للرحمة، كما كان يسوع". تتلقاها، تعترف بها، تشهد عليها. "بدون رحمة لا توجد كنيسة المسيح". جميع الأسرار، وخاصة المصالحة، هي أسرار الرحمة. يجب أن تهتم رعوية الكنيسة وممارستها بجميع البشر الخطاة برحمة، دون تبرير الخطيئة أبدًا. "الرحمة - كما ترنم مريم في تسبحة التعظيم - هي انعكاس لمجد الله في هذا العالم وخلاصة رسالة يسوع المسيح" (عن كتاب والتر كاسبر، "الرحمة مفهوم أساسي للإنجيل - مفتاح الحياة المسيحية" بتصرف.)
الصلاة في التقليد الإسلامي
تبني التقوى الإسلامية توحيدًا للوجود الشخصي والعائلي والاجتماعي في سلسلة من الطقوس، وأسلوب حياة، وجمالية ومشروع اجتماعي، أي القيم. الحياة الطقسية مهمة للغاية، وفي المقام الأول الصلاة: للأكثر تقوى قد تكون الصلوات الخمس، وللبعض الآخر صلاة واحدة في اليوم، والبعض الآخر سيكون مواظبًا فقط على صلاة الجمعة. الصلاة، بالتأكيد، لها أهمية هائلة لإيقاع وإعطاء عمق للتقوى. كما أن صيام رمضان له وظيفة أساسية: إعادة جميع أولئك الذين ينزلقون نحو سلوكيات أقل تدينًا إلى الممارسة الدينية
منذ قرون أتاحت الصلاة الإسلامية للكثير من المؤمنين بالإسلام بالعيش وبالتعبير عن الموقف الروحي لتسليم الذات لمن يسميه القرآن "رب العالمين". يعود تأسيس الصلاة الطقسية - بالعربية صلاة - إلى عصر النبي. تشير العديد من الآيات القرآنية إلى صلاتين أو ثلاث صلوات؛ التقليد النبوي - بالعربية حديث - يذكر خمسة، تحمل اسم الوقت الذي يجب أن تُتلى فيه: صلاة الفجر، وصلاة الظهر، وصلاة العصر، وصلاة المغرب، وصلاة العشاء
قواعد دقيقة للغاية تنص أيضًا على إمكانية تغيير هذه المواقيت؛ بالإضافة إلى ذلك، بالنسبة للصلوات الجماعية، هناك هيئة مخصصة للحساب الرياضي لبدء الصلوات تحدد الوقت الدقيق: يُطلق عليهم مؤقتين (عمال الوقت). عندما يقرر المسلم، استجابة لنداء المؤذن، أن يبدأ الصلاة، يجب عليه أولاً أن ينوي داخليًا التوجه نحو الله، وهذا يتضمن نفسيًا العزلة الذهنية، علامة على تطهير الروح والقلب
تسهل الوضوءات الطقسية المختلفة، التي تتم بالماء أو بالتراب، هذا الدخول في الصلاة: أثناء الصلاة، يجب أن يكون وجه المؤمن موجهًا نحو مكة: في المساجد يشار إلى اتجاه مكة بتجويف يسمى المحراب. الصلاة (صلاة) تتكون في الواقع من طقوس حيث كل إيماءة وكل كلمة محددة بدقة؛ لذلك تشمل الصلاة الطقسية دائمًا:
- مقدمة: صياغة النية (نية)
- صياغة التكبير (تلاوة صيغة "الله أكبر")
- صياغة طلب المساعدة الموجه إلى الله.
الصلاة في التقليد المسيحي
تتطلب الصلاة، مثل أي فعل شخصي بالكامل، الانتباه والنية، والوعي بحضور الله وحوارًا فعالًا وصادقًا معه. والشرط لكي يكون كل هذا ممكنًا هو التجمع الداخلي. يشير مصطلح التجمع الداخلي إلى الفعل الذي تحاول من خلاله الإرادة، بفضل قدرتها على السيطرة على جميع القوى التي تساهم في الطبيعة البشرية، أن تعدل الميل نحو التشتت، وبالتالي تعزز الهدوء والسكينة الداخلية. هذا الموقف ضروري في اللحظات المخصصة بشكل خاص للصلاة، والتي يجب فيها وضع الأنشطة الأخرى بين قوسين ومحاولة تجنب الإلهاءات. ومع ذلك، لا ينبغي أن يقتصر على تلك اللحظات: يجب أن يتسع في ذلك الاستعداد المعتاد للتجمع الداخلي الذي فيه الإيمان والمحبة اللذان يملآن القلب، يساعدان على عيش جميع الأعمال الشخصية مع الإشارة إليها بشكل صريح أو ضمني إلى الله
شرط آخر للصلاة هو الثقة. بدون ثقة كاملة في الله ومحبته لن تكون هناك صلاة، على الأقل ليست صلاة صادقة قادرة على تجاوز التجارب والصعوبات. الأمر لا يتعلق فقط بالثقة في أن طلبًا معينًا سيتم تلبيته، بل باليقين أن الله يحبنا ويفهمنا وبالتالي يمكننا أن نفتح قلوبنا له دون تحفظات
إحدى السمات المحددة والأساسية للصلاة المسيحية هي طابعها الثالوثي. إنها ثمرة عمل الروح القدس الذي، من خلال غرس وتحفيز الإيمان والرجاء والمحبة، ينمي في حضور الله، إلى درجة الشعور في نفس الوقت على الأرض، حيث يعيش المرء ويعمل، وفي السماء، التي تكون حاضرة في القلب بعمل النعمة
الصلاة المسيحية هي إذًا صلاة بنوية. صلاة الابن في كل لحظة، في الفرح والحزن، في العمل والراحة، يتوجه ببساطة وصدق إلى الأب ليضع بين يديه هموم ومشاعر قلبه، متيقنًا من أنه سيجد فيه فهمًا وقبولًا. بل أكثر من ذلك، محبة تجد فيها كل شيء معنى