Per le strade e i vicoli del quartiere palermitano di Danisinni, “periferia nel cuore della città”, tra la gente, nelle case, nella Fattoria Comunitaria della parrocchia di Sant’Agnese, all’interno del Circo Chapitò, con chi è impegnato a rigenerare una parte della città coinvolgendo coloro che la vivono quotidianamente: «Perché il Vangelo è la strada – ha detto Mons. Corrado Lorefice rivolgendosi ai residenti e agli operatori sociali di Danisinni – e siccome Gesù ci ha detto “io sono la strada”, il Vangelo che annunciamo lungo ogni via, piazza o vicolo della nostra città è Gesù».
Il viaggio tra le periferie delle “città contenute una dentro l’altra e che spesso non si incontrano, non si conoscono”, è stato suggerito dal volume Il Vangelo e la strada di cui Mons. Corrado Lorefice è uno degli autori, un libro inteso come strumento di viaggio per camminare e conoscere, ascoltare e parlare, offrire proposte pastorali ma anche politiche “per una città, la nostra Palermo, che è come la Gerico del racconto evangelico” (fr. Mauro, parroco della parrocchia di Sant’Agnese). La strada percorsa a piedi dall’Arcivescovo ha rivelato come la classica presentazione di un libro possa invece diventare la condivisione dei contenuti del libro stesso: con coloro che si incontrano lungo il cammino, con coloro che lungo quel tratto di strada scelgono di servire: come nel caso dei componenti della comunità educante Zisa Danisinni, di Dorotea Passantino (responsabile dell’Ufficio Mediazioni e Giustizia riparativa del Comune di Palermo), delle mediatrici dello spazio di mediazione comunitaria, dell’attore e regista Gigi Borruso (direttore artistico del laboratorio teatrale “DanisinniLab”), dell’artista di strada Daniele Nash (“Chapitò Danisinni”), di Don Sergio Ciresi (Vice direttore della Caritas diocesana).
Il Vangelo e la strada (di Corrado Lorefice, Anna Staropoli, Vito Impellizzeri, Edizioni San Paolo, 2021) pur riferendosi all’Enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco, offre tre contributi originali: il primo, di Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, propone la ricezione creativa del magistero di Francesco della Fratelli Tutti e l’elaborazione di una riflessione teologico pastorale contestualizzata, cioè fedele all’incarnazione. Il secondo, di Anna Staropoli, è un “canto” del riscatto degli scartati e dei vulnerabili, uno spartito pensato e scritto con la pedagogia del sogno di Papa Francesco. Il terzo, di Vito Impellizzeri, pone come nuovo passo la necessità e la voglia di assumersi teologicamente la corresponsabilità del cambiamento, la novità di pensare a uno stile cristiano con cui viverlo e con cui legarlo alla storia del Regno di Dio tra noi. Come suggerisce l’immagine della copertina, la Vucciria di Renato Guttuso (1974), la prospettiva di fondo di tutto il testo è il Vangelo incarnato in una città, Palermo, che somiglia a Gerico, la città di Zaccheo che vuole vedere e ospitare Gesù. In questa città, come del resto in ogni città, la strada può diventare un’occasione favorevole per vedere e interpretare ferite, bisogni, richieste, un’occasione per entrare nelle case della gente, per ascoltare e parlare, per offrire uno sguardo lì dove quasi nessuno guarda. Le prossime tappe di questo cammino, a piedi per la città, saranno il quartiere di San Giovanni Apostolo al CEP, l’Albergheria, Brancaccio, il quartiere Zisa, il quartiere San Filippo Neri allo ZEN, il porticciolo di Sant’Erasmo, l’incontro con la comunità solidale di accoglienza di giovani migranti “La Zattera” dei laici comboniani, l’incontro con gli operatori pastorali della Chiesa di Palermo.