«È il momento in cui la Chiesa si ritrova nell’accompagnare tra le braccia di Dio padre buono e misericordioso un fratello che oggi consegniamo non solo come discepolo ma come “discepolo presbitero”, sacerdote amato di questa Chiesa, apprezzato per il suo incessante servizio e per il tratto umano e spirituale». Con queste parole commosse l’Arcivescovo di Palermo, a nome dell’intera Chiesa del capoluogo, ha saluto e ringraziato nella Chiesa Cattedrale Mons. Salvatore Lo Monte nel giorno dei suoi funerali (“del suo Battesimo”, ha sottolineato l’Arcivescovo che ha anche ricordato come egli abbia donato la sua vita “al ministero presbiterale, a favore della Chiesa, per la crescita del Regno di Dio nel mondo”).
Ciantro del Capitolo Metropolitano, Vice Cancelliere Arcivescovile e Direttore dell’Ufficio diocesano Matrimoni, Mons. Salvatore Lo Monte era nato a Villafrati il 20 gennaio del 1947 ed era stato ordinato Presbitero il 22 luglio del 1972. Tra gli uffici da lui ricoperti, quello di Vicario Parrocchiale a Marineo (fino al 1978), Parroco della parrocchia di San Giovanni Bosco nel quartiere palermitano di Romagnolo (dal 1978 al 1982), Parroco della parrocchia di S. Maria Maddalena a Ciminna (dal 1985 al 2000), Rettore delle rettorie di San Matteo e del SS. Salvatore, Vicario Episcopale per il Laicato (dal 2002 al 2007) e Delegato Arcivescovile per le Confraternite laicali (fino al 2018). «Oggi – ha proseguito l’Arcivescovo – ricorre l’anniversario del battesimo di Monsignor Lo Monte, battezzato il 3 febbraio, ma c’è un’altra provvidenziale coincidenza che ci aiuta a comprendere l’intera vicenda umana e spirituale del nostro carissimo confratello: la sua morte terrena è avvenuta ieri, nel giorno in cui la Chiesa festeggia la Presentazione al tempio di nostro Signore, e l’esempio di Gesù “da testimoniare nella vita di ogni giorno” era sempre al centro dei dialoghi che lui desiderava ardentemente avere con il suo Vescovo, dialoghi caratterizzati dalla sua fedeltà a quanti il Signore ha posto nell’amata Chiesa palermitana come Vescovi; nei nostri incontri egli spesso ritornava alla sua infanzia vissuta nella sua famiglia, con i suoi genitori e i suoi fratelli, e ripeteva quasi con orgoglio che sin dalla tenera età si era sentito ho chiamato alla vita sacerdotale, una scelta operata senza dubbi. Nei suoi ricordi anche i felici anni del Seminario e del suo rapporto con i formatori. E poi le certezze, a cominciare da quella di una esistenza che doveva essere unicamente una risposta alla chiamata alla vita presbiterale (come più volte sottolineato da Mons. Giovanni Muratore e da Mons. Giovanni Cassata, attuale Delegato Arcivescovile per le Confraternite, ndr): Monsignor Salvatore Lo Monte è stato fiero di essere un Presbitero di questa Chiesa palermitana, da lui servita attraverso diversi e gravosi incarichi ma anche attraverso una solidità di pensiero offerta spesso proprio all’interno di questa Chiesa Cattedrale. Egli è stato prete in tutta la pienezza di questo termine prete perché lui prima di tutto è stato un discepolo del Signore; negli ultimi tempi si rammaricava di non poter essere disponibile per i bisogni della Chiesa così come avrebbe voluto a causa delle sue precarie condizioni di salute. Ma il suo cammino è stato segnato da un servizio costante, pieno, generoso alla sua Chiesa».