Sabato 23 (alle ore 20.30) e domenica 24 ottobre (alle ore 16.00), nella Chiesa Cattedrale di Palermo si terrà la rappresentazione teatrale “Charles de Foucauld / Fratello universale” a cura dell’Associazione Incontemporanea di Luisa La Colla in collaborazione con l’Arcidiocesi di Palermo. Si tratta di un monologo teatrale ispirato agli scritti di Charles De Foucauld del regista e autore Francesco Agnello con Sergio Beercock in scena. L’ingresso sarà libero. L’iniziativa è promossa anche dal Pontificio Consiglio della Cultura e dall’AIRCAC.
LO SPETTACOLO. In occasione del centenario della morte di Charles de Foucauld (1916-2016), su richiesta della diocesi di Viviers (Francia), il regista Francesco Agnello ha realizzato una rappresentazione sulla vita di de Foucauld, che da cinque anni va in scena in quel paese. Nell’arco di un’ora, le parole di de Foucauld rivelano le tappe della sua vita vissuta nell’amore di Gesù di Nazareth, facendosi piccolo come Gesù nel cuore della Santa Famiglia. Fratello universale, eucaristia e Parola di Dio sono i tre elementi che nutriranno il suo ministero presbiterale a servizio dei fratelli, in primis i musulmani. Il suo messaggio è sempre infiammato d’attualità ed eternità come ha osservato papa Francesco: “Guardando la Famiglia di Nazareth, fratel Carlo comprese la sterilità del desiderio di ricchezza e di potere… Attraverso la prossimità fraterna e solidale con i più poveri e i più abbandonati, comprese che, alla fine, sono essi che ci evangelizzano, aiutandoci a crescere in umanità”. Ecco ciò che il regista Agnello ha scoperto dopo otto mesi di lettura continua di e su Charles de Foucauld: “È una persona che è andata fino in fondo nella sua ricerca come uomo, credente e nel suo desiderio di essere a cuore a cuore con l’altro, una persona che interroga ma insieme offre risposte alla nostra ricerca personale. Charles de Foucauld è stato veramente uno dei primi a dare il suo tempo, la sua persona, per creare legame con l’altro alla ricerca di ponti con gli altri, tra i musulmani e i cristiani”. La rappresentazione è semplice, lascia la parte principale alla parola e alla musica. L’attore si immedesima nel testo e la partitura musicale dell’Hang punteggia alcuni momenti, soprattutto nei passaggi più intensi che Charles ha vissuto. Charles de Foucauld fratello universale parla ancora al mondo. Un ambone e uno sgabello appena, l’essenziale è nel messaggio.
FRANCESCO AGNELLO. Regista, compositore e percussionista, Francesco Agnello si è formato in Francia sotto la guida di maestri come Sylvio Gualda, Gaston Sylvertre, Jacques Delecluse e Michel Clas. Scopre il teatro come percussionista solista in occasione della tragedia «Carmen» di Peter Brook. Da allora si interessa anche di regia e firma una dozzina di spettacoli: L’Extra-Straordinario Francesco d’Assisi i Fioretti, Caterina da Siena, Il Vangelo secondo Matteo, Il Profeta di Khalil Gibran, Pierre e Mohamed, Charles de Foucauld Fratello Universale, Il QuintoVangelo-fr. Henry Vergès. In tutti questi spettacoli la percussione gioca un ruolo essenziale. Nel 1991 fonda a Parigi l’Associazione Internazionale di Ricerca e di Creazione Artistica Contemporanea (AIRCAC). In seguitosi è dedicato alla formazione di attori, danzatori e musicisti in diversi Paesi europei. Contemporaneamente ha sviluppato un programma pedagogico sulle percussioni seguito da oltre 900mila ragazzi nelle scuole. Il suo ultimo spettacolo si intitola «Hang solo». Si tratta di un concerto di Hang, uno strumento a percussione di origine svizzera in forma di sfera metallica, inventato da Félix Rohner e Sabine Shärer a Berna nel 2000. Da oltre 10 anni Francesco Agnello esplora le possibilità artistiche di questo strumento e lavora per il teatro con il regista Eugenio Barba e la sua compagnia Odin Teatret, con Pippo Delbono e Peter Brook per Warum Warum. Dall’uscita del suo album Cd Hang 1 e Hang 2 tiene concerti in ogni parte del mondo.