La scelta del Santo Padre Francesco per ricoprire la cattedra di San Mamiliano e a succedere al card. Paolo Romeo è caduta su mons. Corrado Lorefice, parroco della Parrocchia di San Pietro a Modica e vicario Episcopale per la Pastorale della diocesi di Noto. Misura e discrezione per mons. Lorefice, sia come uomo, sia come parroco, sono le caratteristiche che lo hanno fatto entrare nel cuore della comunità netina. Nella diocesi di Noto è infatti, conosciuto per la sua attenzione verso gli ultimi. E sarebbe stata questa sua indole a impressionare favorevolmente Papa Francesco che gli ha affidato l’Arcidiocesi di Palermo.
L’annuncio è stato dato dal card. Paolo Romeo, in un salone Filangeri, particolarmente gremito di presbiteri, diaconi, seminaristi e tanti fedeli.
“Oggi il Signore, attraverso il ministero proprio del Vescovo di Roma e Successore di Pietro invia un nuovo Pastore che siamo invitati ad accogliere con gioia: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore – ha detto Romeo che fino all’insediamento del nuovo arcivescovo rimarrà come amministratore apostolico – eleviamo, la nostra preghiera al Signore per il nuovo Arcivescovo, affinché sostenuto dalla grazia vivificante, possa servire e guidare questa amata chiesa di Dio che è in Palermo”.
Contemporaneamente a Noto il vescovo mons. Antonio Staglianò annunciava pure lui la nomina di mons. Lorefice quale nuovo pastore di Palermo.
“Ho potuto in questi anni beneficiare della collaborazione di don Corrado – ha dichiarato nel suo messaggio augurale il Vescovo di Noto, mons. Antonio Staglianò – verificando più da vicino, anzitutto il suo amore per Gesù e per la Chiesa, poi, la sua passione e dedizione all’evangelizzazione, infine la sua schietta amicizia, fraterna e filiale, nel portare avanti senza stancarsi, le fatiche pastorali della nostra Diocesi”.
Nel suo messaggio all’Arcidiocesi di Palermo mons. Lorefice si è rivoto ai presbiteri ai quali intende dedicare, nel dialogo franco e leale, un ascolto attento, ai diaconi che ha invitato a mantenere vigile l’attenzione ai più piccoli, ai più poveri, agli ammalati, così da aiutare tutta la Chiesa ad abitare con verità le vie delle periferie umane, ai seminaristi, ai quali ha auspicato di maturare, durante gli anni della loro formazione, il senso del dono totale e incondizionato della vita, sul modello del Signore e Maestro, ai religiosi e alle religiose a cui ha augurato di continuare a far risuonare nella Chiesa le note gioiose della profezia e della speranza, in accordo con la sinfonia dei carismi e dei doni che l’unico Spirito elargisce per il bene di tutti e agli operatori pastorali e a quanti vivono e testimoniano la fede nelle comunità parrocchiali e nelle diverse aggregazioni laicali.
“Vengo tra voi con il desiderio non di cominciare – afferma mons. Lorefice – ma di proseguire l’ardua ed esaltante giornata di lavoro – già avviata dai miei venerabili predecessori – nella prediletta vigna piantata dal Signore a Palermo. Attendiamo insieme, con pazienza, il frutto promesso a chi ha la ferma volontà di “perseverare sino alla fine”, attraversando con umiltà e coraggio il vaglio e la purificazione delle inevitabili prove della storia. Portiamo alta insieme, con l’aiuto di Dio, la fiaccola della fede, custodendo l’anelito al compimento del Regno”.
Nato a Ispica il 12 ottobre 1962, dopo gli studi basilari nel Seminario, mons. Lorefice ha ottenuto la Licenza in Teologia Morale nel 1988. È stato ordinato diacono il 26 settembre 1986 e presbitero il 30 dicembre 1987, incardinandosi alla diocesi di Noto. Nel dicembre 2009 ha conseguito il Dottorato in Teologia.
Mons. Corrado ha insegnato “Teologia Morale” all’istituto teologico San Paolo di Catania e ha scritto un libro su don Pino Puglisi dal titolo: “La compagnia del Vangelo. Discorsi e idee di don Pino Puglisi a Palermo”, oltre a uno studio su don Giuseppe Dossetti, “Dossetti e Lercaro: la chiesa povera e dei poveri”, analizzando gli interventi del cardinale Giacomo Lercaro del 1962, anno in cui il presule ex arcivescovo di Bologna chiese con forza al Vaticano di tornare al mistero del Cristo povero.