Carissimi Presbiteri e Diaconi,
Carissimi fratelli e sorelle amati dal Signore.
E’ la mia prima celebrazione della Messa Crismale con voi. Lascio a voi immaginare l’emozione, ma anche l’affetto, la partecipazione e l’intensità di questo momento che riempie il mio cuore di Padre e Pastore di questa insigne comunità diocesana.
Con un solo abbraccio mi rivolgo ad ogni sacerdote qui presente, ai diaconi, alle religiose e ai religiosi, ai seminaristi, ai fedeli laici. Sento particolarmente vicini, in questa occasione, tutti i sacerdoti malati, impediti fisicamente di essere qui, ma certamente presenti spiritualmente. Abbraccio spiritualmente, ovunque si trovino ad annunciare il Vangelo, tutti i missionari originari di questa Chiesa. Faccio mie le parole del libro dell’Apocalisse appena ascoltate: ‘Grazia a voi e pace da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti (‘) che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue e ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre‘ (Ap 1, 5-6). Tutti insieme formiamo il popolo di Dio, sacerdotale e regale, e siamo qui riuniti a lodare il Signore per le meraviglie del suo amore, compiute nella storia della salvezza, nella nostra Chiesa palermitana e nella nostra vita personale. Questa Messa del Crisma vuole essere espressione viva della comunione che ci lega tutti all’unico ministero sacerdotale di Cristo e fra di noi.
A voi sacerdoti amatissimi rivolgo, innanzitutto, le stesse espressioni amichevoli ed intime che, nel 2001, il compianto Papa Giovanni Paolo II scrisse a tutti i sacerdoti del mondo: ” Penso, in questo momento, al lavoro che svolgete ogni giorno, lavoro spesso nascosto, che, pur non salendo alla ribalta delle cronache, fa avanzare il regno di Dio nelle coscienze. Vi dico la mia ammirazione per questo ministero discreto, tenace, creativo, anche se rigato talora di quelle lacrime dell’anima che solo Dio vede e raccoglie. Ministero tanto più degno di stima quanto più provato dalle resistenze di un ambiente ampiamente secolarizzato, che espone l’azione del sacerdote all’insidia della stanchezza e dello scoramento’.
Come Vescovo, apro il cuore ai miei preti. Ma è il cuore dell’unico presbiterio che si apre, oggi, all’intera comunità diocesana, agli uomini e alle donne di ogni comunità parrocchiale. E, insieme, vogliamo innanzitutto ringraziare il Signore per i tanti doni di persone, organismi, associazioni e iniziative concessi alla Chiesa palermitana. Oggi però desidero ‘ e invito anche voi a farlo con me ‘ ringraziarLo specialmente per i nostri sacerdoti, tutti insieme e per ognuno, che rinnovano le promesse della loro ordinazione. Conformati a Cristo Capo, Sposo e Pastore per il Sacramento dell’Ordine, essi sono le guide pastorali e spirituali del popolo di Dio: in nome di Cristo fanno, del pane e del vino, il Corpo e il Sangue del Signore; sempre in nome Suo celebrano il Sacramento della Riconciliazione, e con le parole ‘Io ti assolvo dai tuoi peccati, va in pace’, risanano la vita delle persone; con l’autorità di Gesù e in comunione col Magistero della Chiesa sono ministri della Parola e della Grazia, riaffermando il primato assoluto di Dio, ma anche stimolando la creatività spirituale ed ecclesiale dei fedeli laici…