Beatissimo Padre,
1. Mi faccio interprete dei sentimenti di filiale devozione dei miei confratelli nell’episcopato e delle nostre Chiese di Sicilia qui convenute per questa splendida Celebrazione: Santità, a nome di tutti Le rivolgo un cordiale saluto di benvenuto nella nostra amata Isola. L’attesa di questo giorno si fa oggi esplosione di gioia che Vostra Santità può percepire vedendo lo sguardo commosso ed il volto proteso verso la Sua Persona di quanti siamo qui riuniti: grazie, Santo Padre!
Nel rivolgere il nostro ‘grazie’ sta la profonda convinzione che la Santità Vostra, con il Suo Ministero, continua a guidare il popolo santo di Dio con una dottrina luminosa ed ispirata, che conferma e amplia lo sguardo di fede delle Chiese particolari. Lei non cessa mai di guidarci con l’esempio di una sollecitudine amorevole dedicandosi instancabilmente al presente e al futuro della Chiesa, tenendo saldamente in mano il timone della barca di Pietro, in un momento così travagliato della storia dell’umanità.
2. Noi Vescovi, Beatissimo Padre, facendoci voce delle vive aspirazioni dei fedeli confidati alle nostre cure pastorali, ci siamo permessi di aprirLe il nostro cuore per chiederLe con filiale fiducia una visita pastorale in occasione del Raduno Ecclesiale Regionale dei Giovani e delle Famiglie di Sicilia.
Non possiamo nascondere che questa nostra Isola sia caratterizzata da ferite profonde, antiche e nuove, personali e comunitarie, che incidono nel tessuto sociale.
Un sempre crescente tasso di disoccupazione, il disagio delle fasce sociali più deboli, i numerosi problemi amministrativi ed economici, non cessano di condizionare pesantemente la vita della nostra Isola, spesso scenario di drammi che la criminalità organizzata, approfittando di questo humus, consuma a danno dell’intero tessuto sociale e ‘ inevitabilmente ‘ a danno delle singole coscienze.
Ma davanti alla Santità Vostra, oggi, sta soprattutto la ricchezza del futuro in mano ai giovani e alle famiglie, che, animati dalla forza della fede, si sentono spinti a testimoniare con rinnovato impegno l’amore di Dio verso tutti gli uomini, specialmente nelle attuali situazioni e congiunture, tanto problematiche e dolorose.
Conosciamo bene la Sua sollecitudine nei confronti della famiglia da Lei definita ‘l’ambito privilegiato dove ogni persona impara a dare e ricevere amore‘ (V Incontro Mondiale delle Famiglie, Valencia, 8 luglio 2006).
Beatissimo Padre, sono davanti a Lei migliaia di famiglie che, pur vivendo un contesto socio-culturale che mette alla prova il compimento di questo splendido progetto di vita voluto dal Creatore, si sforzano di far circolare amore nelle ‘piccole chiese domestiche‘, contribuendo così a costruire il tessuto di quella civiltà che Dio non cessa di sognare per l’uomo, ma la cui realizzazione è confidata alla risposta generosa di ogni persona.
Non possiamo tacere che la nostra terra di Sicilia, nel corso delle generazioni passate, ha visto crescere famiglie radicate e fondate non soltanto su solidi pilastri come il lavoro, l’onestà, l’attaccamento alla propria terra, ma particolarmente sulla fede e sulla pratica religiosa, e che, pur affrontando ardue traversie della vita, si sono impegnate a trasmetterla ai propri figli.
Come non ricordare in questo momento quanti, nel desiderio di garantire un futuro migliore ai propri familiari, hanno dovuto cercare nuove occasioni di lavoro in altre Regioni d’Italia e all’estero, e sono stati sorretti dalla forza della loro fede nella difficoltà di vivere lontani dagli affetti della propria terra?
È doveroso rilevare anche l’entusiasmo e la tenacia di tanti coniugi, la loro armonia ed il loro affetto, il loro attaccamento eroico al dono della vita, la loro testimonianza di amore fedele e duraturo pur in circostanze davvero complesse e travagliate.
Queste nostre famiglie avvertono l’impegno più volte ricordato dalla Santità Vostra: ‘I genitori cristiani sono chiamati a dare un’attestazione credibile della loro fede e speranza cristiana. Devono fare in modo che la chiamata di Dio e la Buona Novella di Cristo arrivino ai loro figli con la più grande chiarezza e autenticità‘ (Valencia, 9 luglio 2006).
Le famiglie delle nostre Chiese di Sicilia, sono qui per testimoniare oggi davanti al Successore di Pietro quella fede che intendono continuare a trasmettere ai figli, sulla quale hanno costruito e desiderano ancora costruire una società più umana e cristiana.
3. Accanto a loro stanno oggi migliaia di giovani delle nostre Chiese. La Santità Vostra ne avverte certamente il calore ed il profondo affetto!
Essi ben conoscono quanta e quale importanza occupano i giovani e le loro problematiche nel cuore del Pastore della Chiesa universale. Sanno bene con quanto ardore Ella continui a spronarli ad indagare il senso più autentico della loro vita e ad andare alla fonte viva di ogni loro più alta aspirazione: ‘Dio è la sorgente della vita; eliminarlo equivale a separarsi da questa fonte e, inevitabilmente, privarsi della pienezza e della gioia‘ (Messaggio per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù 2011)
Certo, tanti elementi oggi determinano il rischio che essi non guardino con speranza al futuro. Tanto immobilismo sociale e culturale, come pure una gestione politica discontinua e poco attenta alla problematica dell’alta disoccupazione giovanile, rischia di far penetrare in loro il senso della sconfitta, il tarlo pericoloso dello scoraggiamento. I nostri giovani sanno che il Santo Padre è consapevole del loro dolore e del loro smarrimento di fronte al disorientamento che respirano da questa società, che diviene troppo spesso sopraffazione, ingiustizia, violenza, morte, e li sostiene ed accompagna con la Sua preghiera e con il Suo prezioso Magistero.
Ma dinanzi a Lei essi desiderano manifestare la loro volontà di guardare al futuro con speranza e rinnovare la testimonianza della fede ricevuta come la più grande risorsa nella quale riporre fiducia, e dalla quale ripartire ogni giorno per costruire una nuova Sicilia.
Dalla Santità Vostra ci attendiamo quella parola che può confermarci nel nostro cammino ecclesiale, e che ci faccia guardare al futuro con gli occhi nuovi e colmi di speranza: gli occhi di chi ha incontrato il Signore Risorto e non può non annunciarlo come unico Salvatore!
4. Beatissimo Padre, la nostra Isola che l’accoglie oggi con grande gioia, nel corso dei secoli della sua storia di fede ha sempre guardato con filiale devozione alla ‘Bedda Matri’, la Madre di Dio che è anche Madre nostra.
In tutte le nostre Chiese particolari, Maria Santissima è venerata sotto il titolo dell’Immacolata, quale Patrona e Protettrice della Sicilia. Quasi quattro secoli fa i palermitani giurarono di difendere la verità del suo immacolato concepimento fino all’effusione del sangue, ed oggi ci è gradito offrirLe in dono una riproduzione in argento dell’effigie della ‘Donna vestita di sole’, vittoriosa sul male, primizia della Chiesa dei redenti.
Grazie, Santità, per il dono della Sua presenza in mezzo a noi!