Domenica del Buon Pastore

Chiesa Cattedrale
14-05-2011
At 2,14.36-41; Sal 22; 1Pt 2,20b-25; Gv 10,1-10

    1. Durante la vostra presentazione, mentre vi sentivo chiamare per nome, e mentre vi accoglievo qui sulla cattedra uno per uno, non vi nascondo che cresceva in me l’emozione.
    Ero emozionato ‘ e lo sono ancora ‘ perché pensavo che in queste tappe che stasera segnate nel vostro cammino, dietro a ciascuno dei vostri nomi c’è una chiamata, una storia, tanti dubbi, tante gioie, insomma un percorso di vita nel quale il Signore vi ha incontrato e vi ha fatto una proposta: ‘vieni e seguimi’.
    Dio costruisce, amici miei! Ma il suo materiale preferito è costituito dalle nostre storie, dalla nostra umanità, dalle vicende vissute e dalle speranze nutrite. Siete la prova che con la vostra povera vita e con le vostre fragilità, Dio costruisce qualcosa di più grande, di più luminoso, di più bello: costruisce la sua Chiesa come Corpo Mistico di Cristo, ‘varia e molteplice nei suoi carismi, articolata e compatta nelle sue membra‘ (cfr. Preghiera di ordinazione dei diaconi).

    2. In questa IV Domenica di Pasqua la prima lettura ci propone uno stralcio del coraggioso discorso che Pietro, nel giorno di Pentecoste, rivolge al popolo di Gerusalemme, scuotendolo dall’incredulità ed indicando e annunciando chiaramente che Dio ha costituito Signore il Cristo crocifisso e risorto. È l’annuncio della salvezza nella Pasqua definitiva del Cristo.
    Permettetemi di accostare questa serata a quella Pentecoste di Gerusalemme. Anche voi ci state predicando qualcosa! Lasciandovi segnare da questi passaggi significativi, l’ammissione agli ordini, i ministeri di lettore e di accolito, voi, cari giovani, state parlando noi come un tempo parlò Pietro a quella assemblea variegata di Gerusalemme: sotto la mozione ricca e potente dello Spirito Santo, ci state annunciando che il Risorto continua a chiamare, continua a camminare con la sua Chiesa!
    Quale migliore predicazione di questa? Di questa generosità che avete voluto dimostrare col vostro trovarvi a dire un ancora una volta: ‘eccomi‘?

    3. Oggi è la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, la Domenica del Buon Pastore, una giornata nella quale la Chiesa universale, per volontà del Santo Padre, prega per le vocazioni di speciale consacrazione all’interno della comunità ecclesiale.
    La nostra preghiera si alimenta oggi della vostra testimonianza! È ancora possibile che Cristo chiami a sé! È ancora possibile ‘ e lo dico soprattutto ai tanti giovani presenti questa sera ‘ che nel deserto del mondo contemporaneo in cui tutto sembra provvisorio e incerto, si possano ancora compiere scelte significative e definitive, scelte che non riguardano soltanto voi come persone, ma il bene di tutti i fratelli che incontrerete sul vostro cammino.
    Sotto lo sguardo dolce e misericordioso di Gesù, Buon Pastore che dà la vita per le sue pecore, che le chiama per nome e che da loro si fa riconoscere nella confidenza della sua voce, avvertiamo quanto sia necessario che Dio doni ancora, alla sua Chiesa, pastori ‘secondo il suo cuore‘, che continuino la sua opera di grazia e di prossimità all’uomo all’interno del corpo ecclesiale’ E preghiamo perché le risposte aumentino!

    4. Ponetevi sotto questo dolce sguardo, carissimi Carmelo, Sergio, Antonio, Alessandro, che oggi venite ammessi agli ordini sacri. È il momento in cui, dopo i primi tre anni di discernimento, per la prima volta pubblicamente pronunciate il vostro ‘eccomi‘ davanti a tutta la Chiesa, implorando da tutta la comunità ecclesiale aiuto, accompagnamento, preghiera per il vostro cammino.
    Chiedete questo alla comunità ecclesiale! Ma, nello stesso tempo, vi impegnate a donare alla Chiesa la generosità della vostra risposta di perseveranza, nella formazione che il Seminario continuerà a darvi, e nella quale dovrete ancora di più identificarvi.
    Considerate ‘ come ho già detto altre volte ‘ questo giorno come uno scambio. Da un lato l’ ‘eccomi‘ della Chiesa che, con tutte le sue mediazioni, è pronta a sostenervi perché ‘Dio porti a compimento l’opera iniziata‘. Dall’altro l’ ‘eccomi‘ vostro, che esprime la volontà di andare fino in fondo nel discernimento e nella formazione, di perseverare nello scrutare la volontà di Dio e nel compierla con docilità.
    Da oggi in poi la strada si fa più seria: questo ‘eccomi‘ risuona di quelli passati e fonda quelli futuri. Questa risposta trepidante e gioiosa, lontana dalla facile emozione e dal fugace entusiasmo, è già essa stessa un dono di Dio, da far fruttificare nella vostra formazione: state attenti a non vanificarlo dando tutto per scontato! Piuttosto curate di far germogliare ogni buon seme ponendolo sotto la custodia del Dio che veglia sulla sua Chiesa, del ‘pastore e custode delle anime nostre‘.
    Come Chiesa locale scegliamo di donarvi da oggi un abito liturgico diverso. Vi imporrò la cotta sopra la talare. E poi? Cosa cambia? Fondamentalmente nulla, cari ragazzi, se non cambia il cuore e se non siete interiormente disposti a rivestirvi dell’uomo nuovo, ‘quello creato secondo Dio nella giustizia e nella santità vera‘.

    5. Sotto questo stesso sguardo del Pastore Buono si pongono poi coloro che riceveranno il ministero di lettore, Dario, Antonino, Francesco, Claudio, Fabio. La Parola, cari ragazzi! Un giorno Dio l’ha pronunziata su di voi e per voi, ed ora siete voi a farla risuonare nell’assemblea riunita, nella catechesi dei gruppi e dei singoli, nella preparazione ai sacramenti! Siete voi a farvi strumento di una Parola che vi supera, vi sovrasta, vi precede, vi orienta! Con la consegna del libro delle Scritture, la Chiesa vi affida questo ministero perché possiate farla germogliare e fruttificare nel cuore dei fratelli, ma mentre ve lo consegna, vi richiama alla sua meditazione quotidiana, costante e silenziosa: dovrete lasciarvi ‘ come recita l’orazione di benedizione ‘ intimamente illuminare dalla Parola.
    Altrimenti sarebbe solo un risuonare formale, forse arricchito da un’ottima preparazione teologica e biblica, ma manchevole di quella meditazione assidua, di quel gusto che dovete provare nell’entrare in confidenza con il mistero di un Dio che parla, di un Dio che nella Scrittura si dona a voi, e per mezzo vostro si dona alla Chiesa.

6. Ed ancora il Buon Pastore guarda con amabilità Salvatore, Giuseppe, Piero, Marco, che oggi ricevono il ministero di accolito. Da stasera, come ministri straordinari, alle vostre mani viene, affidato il Corpo di Cristo in questo ulteriore passo verso il sacerdozio. Dio si dona alla vostra fragilità, fragilità che ‘ in gioiosa corrispondenza ‘ gli affidate, ponendo con fiducia nelle sue mani la vostra vita e i vostri limiti, in una sorta di scambio di doni.
    Ricevete un ministero che vi pone più al servizio dell’altare. Ma l’altare, non dimenticatelo, non è una roccia isolata dal contesto del vivere umano. L’altare è per gli uomini, perché è l’altare del sacrificio di Gesù che dice ogni giorno ‘questo è il mio corpo che è per voi‘ questo è il mio sangue versato per voi‘. La liturgia, che voi servirete con competenza ed edizione nel vostro ministero di accolito, deve farsi vita!
    Dovete avvertire questo ministero come un passo deciso dentro l’Amore. Dentro il cuore dell’amore di Dio che è l’Eucaristia stessa. E dentro il cuore del vostro amore ai fratelli, perché l’Eucaristia nutre la carità. L’Eucaristia rimarrebbe monca senza il suo compimento nell’amore ai fratelli. E se questo è valido per tutti i cristiani, da stasera è ancora più urgente per voi, istituiti accoliti. A che servirebbe il vostro ministero se non vi impegnaste nella distribuzione di un pane più difficile da donare, quello del vostro amore della vostra carità? Se la vostra vita non diventasse fin da ora eucaristica?

    7. Carissimi, nella Domenica del Buon Pastore Gesù si presenta ad un tempo come la porta per la quale passare e come il pastore da seguire. Solo lui, come pastore può passare dalla porta: ‘Chi entra dalla porta, è pastore delle pecore‘. Gesù è il primo che fa esperienza di ciò che annuncia a noi: passare dalla porta significa riferirsi alla sua esperienza, seguirlo come pastore, ascoltarne ed accoglierne la voce.
    Cari giovani, che siete la speranza del Vescovo, del presbiterio, di questa Chiesa diocesana, con questi ulteriori passi in avanti che segnano il vostro cammino sulla strada del sacerdozio, continuate a seguire la voce del pastore, ad ascoltarlo ogni giorno, perché ogni giorno egli continua a chiamarvi per nome. Siete sulla strada per divenire pastori a sua immagine, ma per esserlo realmente il Signore vi chiede di essere prima di tutto docili nel seguire lui, Buon Pastore, e di farlo ogni giorno, nel vostro pensare, nel vostro parlare, nel vostro agire, da soli e con gli altri, in Seminario e in tutti gli altri contesti di servizio e di vita.
    Se la chiamata del pastore non ci interpella ogni giorno ad uscire dal recinto, a compiere cioè il nostro personale esodo dalle strette visioni segnate dall’egoismo, rischiamo di vedere la nostra vocazione solo in ciò che ci potrebbe fare più comodo.
    Invece il Pastore ci apre la strada su quel cammino scomodo di cui ci ha parlato la prima lettera di San Pietro: ‘Anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme’ dalle sue piaghe siete sati guariti’ siete stati ricondotti al pastore e custode delle vostre anime‘.
    Conta e rimane quell’esempio che lui ci ha lasciato, quelle orme che non sono parte di un cammino poeticamente vago: quelle orme da seguire sono quelle della via della croce, quell’unica via per mezzo del quale ci ha fatti Chiesa, e per mezzo della quale anche voi costruite la Chiesa di domani.

    8. Affido alla Vergine Maria, questa sera, il vostro cammino. Lo faccio invocandola come Madre delle Chiesa, perché questa sera non stiamo respirando soltanto le vostre risposte, la vostra disponibilità, il vostro cammino verso il sacerdozio. Questa sera stiamo respirando la Chiesa, la stiamo guardando edificarsi, rigenerarsi, crescere.
    Mettendo voi ai piedi della Madre, metto ancora ai suoi piedi questa Chiesa di Palermo che, attraverso i vostri ‘eccomi‘ continua a svilupparsi non secondo progetti e valutazioni umane, ma per la Parola vivificante di Dio. Quel Dio dinanzi al quale nulla può esser nascosto e che ‘ come fece con Maria ‘ continua a chiamare scrutando la verità e le intenzioni che stanno nel profondo del vostro cuore.