“COME NELLA GROTTA, CON UN CUORE SEMPLICE PER RICONOSCERE GESU’ NEL VOLTO DI OGNI UOMO”

L'ARCIVESCOVO ALLA VIGILIA DEL NATALE CON GLI OSPITI DELLA MISSIONE "SPERANZA E CARITA'"

«Il bambino di Betlemme, nato per opera di Dio nel grembo di una donna, viene alla luce in una condizione di precarietà e di marginalità durante il censimento che coinvolge la Palestina. Gesù non nasce in una casa accogliente o in un palazzo, nel centro della città, nasce invece in un riparo di fortuna, in una grotta; viene deposto sulla paglia di una greppia e viene riconosciuto immediatamente da coloro che vivevano un’altra condizione di marginalità e di povertà: i pastori che, nella loro semplicità, credono e riconoscono in quel bambino l’Emmanuele, il “Dio con noi”. Si tratta di quel Dio che ha per ciascuno di noi un progetto di salvezza e che ci chiama a riconoscerlo nel volto di ogni altro essere umano con semplicità, senza sovrastrutture, senza guardare al censo, al colore della pelle; dobbiamo avere un cuore semplice, come quello dei pastori che si posero immediatamente in un atteggiamento di contemplazione e di lode ed offrirono il loro cuore semplice accogliendo così un messaggio straordinario: l’amore di Dio è per tutti, nessuno escluso»