L’Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice, Gran Cancelliere della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelista”, saluta a nome della Chiesa palermitana il nuovo Preside della Facoltà Teologica, il Prof. Fra Rosario Pistone OP e augura a lui, alle autorità accademiche e a tutti i dipartimenti e istituti della facoltà buon lavoro a servizio della “Sapientia Christiana”.
Riportiamo il messaggio di benvenuto della Facoltà Teologica a firma del Direttore dell’Istituto di Scienze Sociali e Religiose don Vito Impellizzeri:
«Carissimo fra Rosario, da poche ore sei il nuovo preside della nostra Facoltà. Scelgo tre categorie relazionali per darti il benvenuto alla soglia di una comunità accademica che conosci bene, e nella quale ora vi entri come suo responsabile. Mi piacerebbe tanto che la tua presenza in Facoltà esprima e racconti la priorità relazionale dell’ascolto di tutti, dei professori, degli studenti, del personale, ma anche di quel dibattito culturale e di quelle sfide del conoscere e del pensare che avvengono fuori dalle nostre mura, in quei luoghi dove sorgono i nuovi discorsi e i nuovi paradigmi, luoghi-fuori dove volgere la nostra capacità di discernimento e svolgere la nostra azione di proposta, alla luce del vangelo. La seconda categoria relazionale è quella di pensare in modo coraggioso così da proporre dei colpi d’ala, capaci di avviare processi culturali. Paolo VI quando ancora era vescovo di Milano, davanti alla resistenza curiale riguardo alla sua idea di missione per la città, disse: «ecco voi pensate continuamente ai mezzi, mentre io guardo ai fini da raggiungere». Infine la terza categoria relazionale è la più semplice da capire e la più delicata da praticare: quando uno studente, prima delle lezioni in classe o alla loro fine, entrando in cappella qualche volta ti troverà seduto da solo, in fondo, a pregare, a confrontarti con il vangelo e con il silenzio di Dio, si ricorderà del mistero, della fatica del credere, del nome di Colui che qui si vuole studiare e si vuole imparare a riconoscere e chiamare con libertà e dignità. Cum Deo vel de Deo, secum vel cum proximis utiliter loquendo, così come recitano le Constitutiones dell’Ordine dei Predicatori. Benvenuto!».