In una chiesa Cattedrale contingentata, stamani si è svolta la Messa Crismale a cui hanno preso parte soltanto 200 tra presbiteri, quale segno della comunione tra il Vescovo e i suoi fratelli nel sacerdozio ministeriale, i diaconi e i fedeli laici. La celebrazione che era prevista il Giovedì Santo non è stato possibile tenerla a causa dell’emergenza sanitaria è stata presieduta dall’Arcivescovo, mons. Corrado Lorefice.
All’inizio della celebrazione, il presbitero più giovane, don Giuseppe Fricano,
come consuetudine, ha rivolto il saluto augurale all’Arcivescovo. “È bello ritrovarsi – ha detto – dopo tanto tempo in questa celebrazione così significativa che esprime l’unità della Chiesa e la gioia di stare insieme”.
I presbiteri nell’occasione hanno pure confermato gli impegni sacerdotali che hanno manifestato in occasione dall’ordinazione.
“Non si può essere uniti a Cristo, l’Unto di Dio, senza prendere parte in tutto al fragrante solco della vita, profumando di cielo. – ha detto nell’omelia mons. Lorefice – Questo è il senso più vero della consacrazione discepolare e ministeriale. In Cristo risorto e asceso al cielo, con-spiratore (con-respirare) del dono messianico dello Spirito, cielo e terra si incontrano: il cielo emana la fragranza della terra e la terra profuma di cielo”.
Durante la solenne liturgia sono stati benedetti gli oli santi. L’olio dei catecumeni, col quale si ungono sul petto i battezzandi prima del lavacro battesimale per infondere la forza, segno della lotta contro il male; l’olio degli infermi col quale si ungono sulla fronte e sulle mani i cristiani seriamente ammalati per infondere forza e sollievo nella malattia e l’olio del Crisma, olio misto a balsamo, con cui vengono unti sul capo i battezzati, sulla fronte i cresimati, sulle mani i sacerdoti, sul capo i vescovi come segno della consacrazione dello Spirito Santo.